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Visualizzazione dei post da luglio, 2024

LUNEDÌ DELLA XIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Prima Lettura Ti farò mia sposa per sempre. Os 2,16.17b-18.21-22 Dal libro del profeta Osèa Os 2,16.17b-18.21-22   Così dice il Signore: «Ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Là mi risponderà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d'Egitto. E avverrà, in quel giorno - oracolo del Signore - mi chiamerai: "Marito mio", e non mi chiamerai più: "Baal, mio padrone". Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nell'amore e nella benevolenza, ti farò mia sposa nella fedeltà e tu conoscerai il Signore». Parola di Dio. Salmo Responsoriale Dal Sal 144 (145) R. Misericordioso e pietoso è il Signore. Oppure: R. Canterò per sempre la fedeltà del tuo amore. Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre. Grande è il Signore e degno di ogni lode; senza fine è la sua grandezza. R.   Una generazione narra all'altra le tue opere, annuncia le tue imprese.

Santi Aquila e Priscilla

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Questi due sposi (Aquila era giudeo originario del Ponto trapiantato a Roma, mentre Prisca detta anche Priscilla era romana) convertiti al cristianesimo, erano molto legati a San Paolo apostolo e furono suoi collaboratori nella diffusione del Vangelo. Erano stati scacciati da Roma da un editto dell'imperatore Claudio che espelleva i giudei, ed erano venuti a stabilirsi a Corinto. Qui Paolo li incontrò al suo arrivo nella città, nel 50: "si stabilì nella loro casa e lavorava"; di mestiere facevano i tessitori di tende. Quando Paolo andò a Efeso, verso l'anno 54, tutti e due lo accompagnarono. Nella loro casa si riunivano i cristiano, come precisa l'Apostolo stesso: "Vi salutano molto nel Signore Aquila e Prisca, con le comunità che si raduna nella loro casa". E sempre loro, a Efeso, completarono l'istruzione cristiana di Apollo . Verso il 57 tornarono a Roma, come attesta ancora Paolo: "Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù&

PREGHIERA AI SANTI AQUILA E PRISCILLA

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Ti ringraziamo Signore per gli amici dell'Apostolo Paolo: Aquila e Priscilla sono stati una coppia che ha dato tutto a Te e che si è interamente consacrata alla diffusione del Tuo Vangelo. Pur mantenendo le loro responsabilità professionali, hanno aperto la loro casa a tutte le persone desiderose di conoscere il Signore Gesù. La nostra generazione è avida di vedere la testimonianza pratica di uomini e di donne, di coppie e famiglie che vivono il Vangelo; Aiutaci Signore nelle nostre giornate; facci capire che possiamo essere la prova che vivere le nostre giornate, le nostre azioni secondo la Tua Parola, trasforma l'esistenza e dà la vera felicità.

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO -ANNO B

Prima Lettura Sono una genìa di ribelli, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro. Ez 2,2-5 Dal libro del profeta Ezechièle Ez 2,2-5 In quei giorni, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io ascoltai colui che mi parlava. Mi disse: «Figlio dell’uomo, io ti mando ai figli d’Israele, a una razza di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri si sono sollevati contro di me fino ad oggi. Quelli ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu dirai loro: “Dice il Signore Dio”. Ascoltino o non ascoltino – dal momento che sono una genìa di ribelli –, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro».  Parola di Dio. Salmo Responsoriale Dal Sal 122 (123) R. I nostri occhi sono rivolti al Signore. A te alzo i miei occhi, a te che siedi nei cieli. Ecco, come gli occhi dei servi  alla mano dei loro padroni. R. Come gli occhi di una schiava alla mano della sua padrona, così i nostri occhi al Signore nostro Dio,  finché abbia pie

Beato Benedetto XI

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 (Papa dal 27/10/1303 al 07/07/1304) Domenicano, apprezzato per la sua umiltà e la sua pietà, divenuto Provinciale della Lombardia, riuscì a mettere pace tra i Domenicani e la città di Parma. Eletto nel capitolo di Strasburgo, promosse una tregua tra Edoardo I d'Inghilterra e Filippo il Bello. Nominato cardinale da Bonifacio VIII, non riuscì ad evitare che questi emanasse la Bolla che vietava agli ordini mendicanti di predicare e confessare fuori dai propri conventi. Nonostante ciò, si mantenne fedele a Bonifacio VIII durante il triste periodo di Anagni. Una volta papa entrò di fermare la lotta tra Filippo il Bello e i Colonna. Accortosi che l'opera di pacificazione era difficile in Roma, si trasferì a Perugia dove morì dopo una vita dedicata a comporre i dissidi che laceravano il suo secolo.   Etimologia: Benedetto = che augura il bene, dal latino Martirologio Romano: A Perugia, transito del beato Benedetto XI, papa, dell’Ordine dei Predicatori, che, benevolo e mite, nemico de

PREGHIERA A BEATO BENEDETTO XI

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O Dio, che hai dato al tuo popolo Beato Benedetto XI papa, con il suo aiuto rendici forti e perseveranti nella fede, per collaborare assiduamente all'unità della Chiesa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

SABATO DELLA XIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Prima Lettura Muterò le sorti del mio popolo, li pianterò nella loro terra. Am 9,11–15 Dal libro del profeta Amos Am 9,11-15   Così dice il Signore: «In quel giorno rialzerò la capanna di Davide, che è cadente; ne riparerò le brecce, ne rialzerò le rovine, la ricostruirò come ai tempi antichi, perché conquistino il resto di Edom e tutte le nazioni sulle quali è stato invocato il mio nome. Oracolo del Signore, che farà tutto questo. Ecco, verranno giorni - oracolo del Signore - in cui chi ara s'incontrerà con chi miete e chi pigia l'uva con chi getta il seme; i monti stilleranno il vino nuovo e le colline si scioglieranno. Muterò le sorti del mio popolo Israele, ricostruiranno le città devastate e vi abiteranno, pianteranno vigne e ne berranno il vino, coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto. Li pianterò nella loro terra e non saranno mai divelti da quel suolo che io ho dato loro». Parola di Dio. Salmo Responsoriale Dal Sal 84 (85) R. Il Signore annuncia la pace per il s

Santa Maria Goretti

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 Nacque a Corinaldo (Ancona) il 16 ottobre 1890, figlia dei contadini Luigi Goretti e Assunta Carlini, Maria era la seconda di sei figli. I Goretti si trasferirono presto nell'Agro Pontino. Nel 1900 suo padre morì, la madre dovette iniziare a lavorare e lasciò a Maria l'incarico di badare alla casa e ai suoi fratelli. A undici anni Maria fece la Prima Comunione e maturò il proposito di morire prima di commettere dei peccati. Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s' innamorò di Maria. Il 5 luglio del 1902 la aggredì e tentò di violentarla. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola.Maria morì dopo un'operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. L'assassino fu condannato a 30 anni di prigione. Si pentì e si convertì solo dopo aver sognato Maria che gli diceva avrebbe raggiunto il Paradiso. Quando fu scarcerato dopo 27 anni chiese perdono alla madre di Maria. Maria Goretti fu proclamata santa nel 1950 da Pio XII. Etimologia: Maria =

PREGHIERA A SANTA MARIA GORETTI

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O Santa Maria Goretti, che confortata dalla divina grazia, a soli 12 anni, non dubitasti di versare il sangue e di sacrificare la stessa vita in difesa della tua purezza verginale, deh! volgi lo sguardo alla misera umanità tanto deviata dal sentiero dell'eterna salute. Insegna a tutti ma specialmente alla gioventù, con quanto coraggio e con quale prontezza si debba tutto sacrificare per amore di Gesù, anzichè offenderlo e macchiare l'anima propria con il peccato. Ottienici poi dal Signore vittoria nelle tentazioni, conforto nei dolori della presente vita , e la grazia che qui prostrati ti domandiamo (chiedasi la grazia), e fa' che un giorno possiamo godere vicino a te le glorie imperiture del cielo. Amen.

VENERDÌ DELLA XIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Prima Lettura Manderò la fame nel paese; non fame di pane ma di ascoltare le parole del Signore. Am 8,4–6.9–12 Dal libro del profeta Amos Am 8,4-6.9-12   «Ascoltate questo, voi che calpestate il povero e sterminate gli umili del paese, voi che dite: "Quando sarà passato il novilunio e si potrà vendere il grano? E il sabato, perché si possa smerciare il frumento, diminuendo l'efa e aumentando il siclo e usando bilance false, per comprare con denaro gli indigenti e il povero per un paio di sandali? Venderemo anche lo scarto del grano"». «In quel giorno - oracolo del Signore Dio - farò tramontare il sole a mezzogiorno e oscurerò la terra in pieno giorno! Cambierò le vostre feste in lutto e tutti i vostri canti in lamento: farò vestire ad ogni fianco il sacco, farò radere tutte le teste: ne farò come un lutto per un figlio unico e la sua fine sarà come un giorno d'amarezza. Ecco, verranno giorni - oracolo del Signore Dio - in cui manderò la fame nel paese; non fame di pan

Sant'Antonio Maria Zaccaria

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 Nasce a Cremona nel 1502. Nel 1524 si laurea in medicina a Padova. Ma poi, tornato a Cremona, decide di spiegare Vangelo e dottrina a grandi e piccoli. Viene consacrato prete nel 1528. Cappellano della contessa Ludovica Torelli, la segue a Milano nel 1530. Qui trova sostegno nello spirito d'iniziativa di questa signora e in due amici milanesi sui trent'anni come lui: Giacomo Morigia e Bartolomeo Ferrari. Rapidamente nascono a Milano tre novità, tutte intitolate a san Paolo. Già nel 1530 egli fonda una comunità di preti soggetti a una regola comune, i Chierici regolari di San Paolo. Milano li chiamerà Barnabiti, dalla chiesa di San Barnaba, loro prima sede. Poi vengono le Angeliche di San Paolo, primo esempio di suore fuori clausura. San Carlo Borromeo ne sarà entusiasta, ma il Concilio di Trento prescriverà loro il monastero. Terza fondazione: i Maritati di San Paolo, con l'impegno apostolico costante dei laici sposati. Denunciato come eretico e come ribelle Antonio va a R

PREGHIERA A SANT'ANTONIO MARIA ZACCARIA

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Sant'Antonio Maria Zaccaria, tu che hai curato i poveri e gli ammalati e hai consacrato la tua vita alla salute delle anime, ascolta la mia umile e fiduciosa preghiera. Continua la tua opera di medico e di sacerdote, ottenendomi da Dio la guarigione dalle infermità fisiche e morali, così che, libero da ogni colpa e da ogni male, io possa amare il Signore nella gioia, compiere con fedeltà i miei doveri, lavorare generosamente per il bene dei fratelli e per la mia santificazione. Così sia.

GIOVEDÌ DELLA XIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Prima Lettura Va', profetizza al mio popolo. Am 7,10–17 Dal libro del profeta Amos Am 7,10-17   In quei giorni, Amasìa, sacerdote di Betel, mandò a dire a Geroboàmo re d'Israele: «Amos congiura contro di te, in mezzo alla casa d'Israele; il paese non può sopportare le sue parole, poiché così dice Amos: "Di spada morirà Geroboàmo e Israele sarà condotto in esilio lontano dalla sua terra"». Amasìa disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritìrati nella terra di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno». Amos rispose ad Amasìa e disse: «Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro. Il Signore mi prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge. Il Signore mi disse: Va', profetizza al mio popolo Israele. Ora ascolta la parola del Signore: Tu dici: "Non profetizzare contro Israele, non parlare contro la casa d'Isacco&quo

Sant'Elisabetta del Portogallo

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 Nacque a Saragozza, in Aragona (Spagna), nel 1271. Figlia del re di Spagna Pietro III, quindi pronipote di Federico II, a soli 12 anni venne data in sposa a Dionigi, re del Portogallo, da cui ebbe due figli. Fu un matrimonio travagliato dalle infedeltà del marito ma in esso Elisabetta seppe dare la testimonianza cristiana che la portò alla santità. Svolse opera pacificatrice in famiglia e, come consigliera del marito, riuscì a smorzare le tensioni tra Aragona, Portogallo e Spagna. Alla morte del marito donò i suoi averi ai poveri e ai monasteri, diventando terziaria francescana. Dopo un pellegrinaggio al santuario di Compostela, in cui depose la propria corona, si ritirò nel convento delle clarisse di Coimbra, da lei stessa fondato. Dopo la morte avvenuta nel 1336 ad Estremoz in Portogallo, il suo corpo fu riportato al monastero di Coimbra. Nel 1612 lo si troverà incorrotto, durante un'esumazione, collegata al processo canonico per proclamarla santa. Fu canonizzata a Roma da Urban

PREGHIERA A SANT'ELISABETTA DEL PORTOGALLO

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O santa Elisabetta, modello d'ogni virtù sublime, col vostro esempio mostraste al mondo quanto può in un'anima cristiana la carità, la fede e l'umiltà. Con una fede invitta foste vera discepola dell'Evangelo metteste ogni vostra soddisfazione nel parlare coi poveri, nel servirli, nell'asciugare le loro lacrime e nel soccorrerli. La vostra umiltà fu sì grande, che voleste sottoporvi ad una vita di privazioni e di penitenze abbracciando con gioia la croce del Divin Redentore. O santa Elisabetta, siate la celeste amica dell'anima nostra, aiutateci ad amare Gesù come voi Lo avete amato, proteggeteci nel nostro difficile e, ottenendoci il perdono dei nostri falli, apriteci la via al Regno dei Cieli ove voi sedete beata. Così sia.

SAN TOMMASO, APOSTOLO – FESTA

Prima Lettura Edificati sopra il fondamento degli apostoli. Ef 2,19-22 Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Ef 2,19-22 Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d'angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito. Parola di Dio. Salmo Responsoriale Dal Sal 116 (117) R. Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo. Genti tutte, lodate il Signore, popoli tutti, cantate la sua lode. R. Perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura per sempre. R. Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia. Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto! (Gv 20,29) Alleluia. Vangelo Mio Signore e mio Dio! Dal Vangelo secondo

San Tommaso

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 Il suo nome, in aramaico, significa “gemello”. Ci sono ignoti luogo di nascita e mestiere. Il Vangelo di Giovanni, al capitolo 11, ci fa sentire subito la sua voce, non proprio entusiasta. Gesù ha lasciato la Giudea, diventata pericolosa: ma all’improvviso decide di ritornarci, andando a Betania, dove è morto il suo amico Lazzaro. I discepoli trovano che è rischioso, ma Gesù ha deciso: si va. E qui si fa sentire la voce di Tommaso, obbediente e pessimistica: "Andiamo anche noi a morire con lui". E’ sicuro che la cosa finirà male; tuttavia non abbandona Gesù: preferisce condividere la sua disgrazia, anche brontolando. Facciamo torto a Tommaso ricordando solo il suo momento famoso di incredulità dopo la risurrezione. Lui è ben altro che un seguace tiepido. Ma credere non gli è facile, e non vuol fingere che lo sia. Dice le sue difficoltà, si mostra com’è, ci somiglia, ci aiuta. Eccolo all’ultima Cena (Giovanni 14), stavolta come interrogante un po’ disorientato. Gesù sta per a

PREGHIERA A SAN TOMMASO

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O Apostolo Tommaso, hai sperimentato l’apprensione di dover morire con Gesù, lo smarrimento di non conoscere la Via, l'oscurità del dubbio nei giorni della Pasqua. Folgorato dall’incontro con il Risorto, nella commozione della fede ritrovata, in un impeto di tenero amore hai esclamato: Mio Signore e mio Dio!. Lo Spirito Santo, nel giorno di Pentecoste, ti ha trasformato in coraggioso missionario del Vangelo, instancabile pellegrino del mondo, fino agli estremi confini della terra. Proteggi questa chiesa frentana e fa' che, ogni volta più spesso, si trovi “per la strada” ad annunziare con passione e franchezza, che Cristo è l’unico Salvatore degli uomini, ieri, oggi e sempre. Amen

MARTEDÌ DELLA XIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Prima Lettura Il Signore Dio ha parlato: chi non profeterà? Am 3,1-8; 4,11-12 Dal libro del profeta Amos Am 3,1-8; 4,11-12 Ascoltate questa parola, che il Signore ha detto riguardo a voi, figli d’Israele, e riguardo a tutta la stirpe che ho fatto salire dall’Egitto: «Soltanto voi ho conosciuto tra tutte le stirpi della terra; perciò io vi farò scontare tutte le vostre colpe. Camminano forse due uomini insieme, senza essersi messi d’accordo? Ruggisce forse il leone nella foresta, se non ha qualche preda? Il leoncello manda un grido dalla sua tana, se non ha preso nulla? Si precipita forse un uccello a terra in una trappola, senza che vi sia un’esca? Scatta forse la trappola dal suolo, se non ha preso qualche cosa? Risuona forse il corno nella città, senza che il popolo si metta in allarme? Avviene forse nella città una sventura, che non sia causata dal Signore? In verità, il Signore non fa cosa alcuna senza aver rivelato il suo piano ai suoi servitori, i profeti. Ruggisce il leone: chi

San Bernardino Realino

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 Nacque a Carpi, ridente cittadina del Modenese, nel 1530 da Francesco Realino e da Elisabetta Bellentoni. La madre si premurò di dare al suo Bernardino una buona educazione. Gli insegnò a recitare il Rosario quand'era ancora piccolo. Si rivelò un giovane di vivo ingegno e di cuore caritatevole. Studente a Modena fece la prima triste esperienza della corruttela dell'ambiente studentesco. Corse pericolo di livellarsi alla condotta dei più, ma s'accorse in tempo e seppe vincere. Più tardi da Modena passò alla facoltà di medicina nell'università di Bologna. Per assecondare il desiderio di Cloride, la donna da lui amata, interruppe gli studi di medicina per dedicarsi alla giurisprudenza. Alla fine di questo periodo di studi si deve collocare un triste episodio che il Santo non dimenticherà mai. Incontratosi un giorno con un certo Galli, che aveva commesso una ingiustizia troppo aperta a danno dei Realino, ne nacque una discussione animata. Bernardino si sentì bollire il san

PREGHIERA A SAN BERNARDINO REALINO

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O Beato Bernardino Realino, noi lodiamo il Signore dei doni copiosi di natura e di grazia, onde vi volle arricchito nella vostra vita mortale; ma ammiriamo soprattutto il conto prezioso che voi ne faceste, coll' abbandonare ogni più bella speranza di onori terreni per tutto consacrarvi alla sola maggior gloria divina, nella Compagnia di Gesù ed al bene delle anime, che, da voi coltivate in gran numero, recarono frutti abbondanti d' ogni più eletta virtù. Dalla patria celeste ove siete, o Beato, vogliate, ve ne preghiamo, ricordarvi di noi coi, quali avete comune la patria terrena. Otteneteci pertanto da Dio di servirlo anche noi con quella generosità di cuore, della quale voi foste modello. Otteneteci lo spirito di fervore nella pratica e nella difesa di questa nostra santa religione, tanto ora combattuta dai tristi, trascurata dai fiacchi, e travisata dal, soverchio amore alle cose del mondo della carne. Cosi sia.

LUNEDÌ DELLA XIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Prima Lettura Calpestano come la polvere della terra la testa dei poveri. Am 2,6-10.13-16 Dal libro del profeta Amos Am 2,6-10.13-16   Così dice il Signore: «Per tre misfatti d’Israele e per quattro non revocherò il mio decreto di condanna, perché hanno venduto il giusto per denaro e il povero per un paio di sandali, essi che calpestano come la polvere della terra la testa dei poveri e fanno deviare il cammino dei miseri, e padre e figlio vanno dalla stessa ragazza, profanando così il mio santo nome. Su vesti prese come pegno si stendono presso ogni altare e bevono il vino confiscato come ammenda nella casa del loro Dio. Eppure io ho sterminato davanti a loro l’Amorrèo, la cui statura era come quella dei cedri e la forza come quella della quercia; ho strappato i suoi frutti in alto e le sue radici di sotto. Io vi ho fatto salire dalla terra d’Egitto e vi ho condotto per quarant’anni nel deserto, per darvi in possesso la terra dell’Amorrèo. Ecco, vi farò affondare nella terra, come affo

Sant’Aronne

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 Sant'Aronne Il fratello maggiore di Mosè e Maria nacque in Egitto dal levita Amram, figlio di Caath, e da lochabed. Sposò Elisabetta, sorella di Naasson, che era capo della tribù di Giuda. Ebbe quattro figli: Nadab e Abiu che morirono senza prole; Eleazaro e Ithamar invece perpetuarono il sacerdozio fino alla venuta di Cristo (il quale fu sacerdote secondo l'ordine molto più antico di Melchisedec, non di Aronne). Col fratello minore (Dio nella Bibbia non sceglie mai i primogeniti) guidò gli ebrei dall'Egitto alla Terra Promessa. Aveva ottantatré anni quando il Signore nel roveto ardente lo designò quale interprete di Mosè (il quale aveva difficoltà a esprimersi). Sempre con Mosè si recò dal faraone Ramses II a chiedere il permesso per gli ebrei di recarsi a tre giorni di cammino nel deserto per celebrare una festa e offrire un sacrificio al nostro Dio, perché non ci colpisca di peste o di spada! Il faraone non solo rifiutò ma obbligò gli ebrei a procurarsi da soli la pagli

PREGHIERA A SANT'ARONNE

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O Dio, che hai dato al tuo popolo Sant' Aronne , con il suo aiuto rendici forti e perseveranti nella fede, per collaborare assiduamente all'unità della Chiesa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen