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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

Martedì della VII settimana di Pasqua VISITAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA – Festa

Prima Lettura Re d'Israele è il Signore in mezzo a te. Sof 3,14–18 Dal libro del profeta Sofonìa Sof 3,14-18 Rallégrati, figlia di Sion, grida di gioia, Israele, esulta e acclama con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme! Il Signore ha revocato la tua condanna, ha disperso il tuo nemico. Re d'Israele è il Signore in mezzo a te, tu non temerai più alcuna sventura. In quel giorno si dirà a Gerusalemme: «Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia! Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente. Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia». Parola di Dio. COMMENTO PRIMA LETTURA  Re d'Israele è il Signore in mezzo a te. L’amore del Signore per Israele è continuo e assume toni tenerissimi. Il centro del carme è nella certezza espressa dal versetto 15: <<Re di Israele è il Signore!>>. Con questo sovrano invincibile il popolo non dovrà più temere, anche se è composto solo dai deboli e dai poveri. Il tema, in chiave

Visitazione di Maria

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Quando la Vergine seppe dall'Arcangelo Gabriele che era prossima a divenire madre del Precursore, fu stimolata interiormente dallo Spirito Santo a recarsi alla casa di sua cugina S. Elisabetta, in dolce attesa del Giovanni Battista, per apportarvi i primi frutti della redenzione. Il viaggio da Nazareth, dove abitava la SS. Vergine, fino alla città di Ebron dove stava Elisabetta era di 69 miglia circa. Le montagne e la cattiva stagione rendevano più incomodo tale percorso. Tuttavia la B. Vergine si pose in cammino con sollecitudine, come nota il Vangelo, spinta da quella grande carità che ardeva nel suo cuore. Ella incominciava allora la sua missione di dispensiera di tutte le grazie.  Giunta alla casa di Elisabetta, Maria fu la prima a porgere il saluto alla cugina, ed apportò in quella casa grazie straordinarie: S. Giovanni Battista fu liberato dal peccato originale, Zaccaria riebbe la parola, S. Elisabetta ricevette l'abbondanza dei doni dello Spirito Santo ed alla vista dell

PREGHIERA A VISITAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

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Tu, O Maria, non tieni per te la grande notizia e il grande avvenimento della Incarnazione di Dio, della realizzazione delle promesse. Tu lo porti e lo comunichi subito ad Elisabetta. Ti metti al servizio con umiltà e dedizione. Così ogni cristiano non può tenere per sé il dono della fede; è per natura un evangelizzatore, un portatore della novità dell'amore che si dona in un servizio disinteressato. Annuncio di Cristo e servizio all'uomo non vanno mai separati. Amen 

Santa Camilla Battista da Varano

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Camilla nacque a Camerino, nella provincia di Macerata nella corte dei Varano il 9 aprile 1458. Suo padre, Giulio Cesare da Varano, fu signore della città. Tipico signore rinascimentale aveva combattuto per vari papi e in diverse città italiane, e per mezzo di una politica di matrimoni si era imparentato con le principali dinastie regnanti. Giulio Cesare ebbe tre figli dalla moglie Giovanna Malatesta e almeno sei figli naturali da diverse altre donne. Questi comportamenti nelle famiglie signorili erano ritenuti normali o comunque erano accettati senza scandalo. Camilla era figlia naturale della nobildonna Cecchina di mastro Giacomo, ma venne introdotta ed educata nello splendore della corte formata a un'elevata cultura umanistica. I palazzi signorili nel periodo rinascimentale erano centri di politica, ma anche di cultura e di mecenatismo. La giovane Camilla studiò il latino, lesse i classici, imparò a dipingere, ad andare a cavallo, a suonare e a ballare. Crebbe vivace ed esuberan

Lunedì della VII settimana di Pasqua

Prima Lettura Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede? At 19,1-8 Dagli Atti degli Apostoli At 19,1-8 Mentre Apollo era a Corìnto, Paolo, attraversate le regioni dell'altopiano, scese a Èfeso. Qui trovò alcuni discepoli e disse loro: «Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete venuti alla fede?». Gli risposero: «Non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo». Ed egli disse: «Quale battesimo avete ricevuto?». «Il battesimo di Giovanni», risposero. Disse allora Paolo: «Giovanni battezzò con un battesimo di conversione, dicendo al popolo di credere in colui che sarebbe venuto dopo di lui, cioè in Gesù». Udito questo, si fecero battezzare nel nome del Signore Gesù e, non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, discese su di loro lo Spirito Santo e si misero a parlare in lingue e a profetare. Erano in tutto circa dodici uomini. Entrato poi nella sinagoga, vi poté parlare liberamente per tre mesi, discutendo e cercando di persuadere gli ascoltatori

Santa Giovanna d’Arco

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 S. Giovanna nacque l'anno 1412 nel remoto villaggio di Domrémy, dolcemente adagiato sulle sponde della Mosa. Crebbe pura come un giglio, semplice ed incline alla vita austera e penitente: le sue compagne, che la vedevano condurre il gregge al pascolo, non avrebbero certo immaginato quale avvenire straordinario l'attendeva. Un giorno, mentre recitava l'Angelus, la fanciulla udì dalla parte della chiesa una voce pronunciare distintamente il suo nome: « Giannetta, Giannetta! ».  La voce era così penetrante e soave, che la fanciulla si commosse fino alle lacrime. Volse lo sguardo verso il santuario, e vide una gran luce: un personaggio dalle fattezze nobili e graziose, accompagnato da una legione di esseri angelici, ripetè: « Giannetta, Giannetta, sii buona, pia, ama Dio e frequenta la chiesa ». Le apparizioni si ripeterono e in Giovanna crebbe il desiderio d'essere più perfetta e di abbandonarsi all'azione della grazia: Dio le affidava la salvezza della Francia. Giova

PREGHIERA A SANTA GIOVANNA D'ARCO

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Salvezza a te nella vittoria. Rendi la Francia ai nostri avi! O Giovanna, a te il nostro canto di gloria, O Giovanna, a te il nostro canto gioioso! Proteggi ancora la Francia, o tu, nostra speranza, rendile la fede, rendile Gesù li suo Re! Gesù, Maria! Ornando la tua orifiamma, questi nomi divini, come sono belli da vedere! Attraverso, ai cuori francesi s?illuminerà. La fiamma della fede, dell?amore e dell?invincibile speranza! Gesù e Maria hanno tanto amato la Francia. Che hanno voluto un tempo, con una mano di fanciulla, procurarle la salvezza e la liberazione; e questa mano ancora ci difende. Gesù! Maria! Ahimè il temporale ruggisce, ma dal cielo brilla una stella d?oro, per noi Giovanna ha pregato, ovunque abbonda la grazia per incitare il popolo amato che dorme. Amen.

ASCENSIONE DEL SIGNORE – ANNO C – Solennità

Prima Lettura Fu elevato in alto sotto i loro occhi. At 1,1-11 Dagli Atti degli Apostoli At 1,1-11 Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo. Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo». Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, m

Ascensione di Gesù

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Gesù dopo la risurrezione, nei 40 giorni che rimase ancora in terra, confortò gli Apostoli e con diverse prove li convinse di essere veramente risuscitato. Li istruì intorno al regno di Dio, sul modo di governare la Chiesa, d'amministrare i Sacramenti, di salvare le anime. Avvicinandosi il giorno dell'addio: « Bisogna che me ne vada, disse, perchè se io non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore ». Ordinò quindi agli Apostoli che dalla Galilea si recassero a Gerusalemme.Il momento solenne era vicino.Fece con essi il banchetto d'addio, durante il quale apri loro maggiormente le menti, mostrando ad essi come la Sacra Scrittura parla di Cristo, della sua passione, morte e risurrezione. Comandò di predicare il Vangelo, diede loro il potere di rimettere i peccati e li mandò ad annunziare il regno di Dio a tutte le genti.Finita la sua istruzione si incamminò, seguito dagli Apostoli e Discepoli, al monte dell'ascensione. Giunto alla vetta, diede l'addio alla Madre, all

PREGHIERA A ASCENSIONE DI GESÙ

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O mio buon Gesù! consolatore degli afflitti, avete detto ai vostri Apostoli « Vado a prepararvi il luogo, acciocché dove sono Io abbiate ad essere anche voi. » Avete preparato, come spero, anche per me il domicilio nella casa del vostro Padre. Voi mi avete preceduto nella ignominia della croce e risorto ascendeste al Cielo, di là ritornerete nel giorno del giudizio per rimunerarmi in proporzione del frutto che avrò ricavato dalla vostra Passione e Morte. Voi mi siete modello e rimuneratore dei patimenti. Imiterò la divina grazia, la vostra pazienza onde possa ricevere la corona promessa a chi soffre. Vi prometto che sarò fedele fino alla morte, affinché possa ottenere il luogo che Voi mi avete preparato nella casa del Padre vostro. Sempre fino all'ultimo respiro combatterò da forte col vostro aiuto per la giustizia, onde raggiungere la vita eterna, che credo con tutta fermezza 

Sabato della VI settimana di Pasqua

Prima Lettura Apollo dimostrava attraverso le Scritture che Gesù è il Cristo. At 18,23-28 Dagli Atti degli Apostoli At 18,23-28 Trascorso ad Antiòchia un po' di tempo, Paolo partì: percorreva di seguito la regione della Galàzia e la Frìgia, confermando tutti i discepoli. Arrivò a Èfeso un Giudeo, di nome Apollo, nativo di Alessandria, uomo colto, esperto nelle Scritture. Questi era stato istruito nella via del Signore e, con animo ispirato, parlava e insegnava con accuratezza ciò che si riferiva a Gesù, sebbene conoscesse soltanto il battesimo di Giovanni. Egli cominciò a parlare con franchezza nella sinagoga. Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo presero con sé e gli esposero con maggiore accuratezza la via di Dio. Poiché egli desiderava passare in Acàia, i fratelli lo incoraggiarono e scrissero ai discepoli di fargli buona accoglienza. Giunto là, fu molto utile a quelli che, per opera della grazia, erano divenuti credenti. Confutava infatti vigorosamente i Giudei, dimostrando

San Germano di Parigi

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Visse al tempo dei Merovingi. Ebbe come amico e biografo l'ultimo grande poeta di lingua latina, Venanzio Fortunato. Svolse un ruolo decisivo nel consolidamento della Chiesa e della monarchia in Francia.  Germano nacque ad Autun, in Borgogna, verso la fine del V secolo da famiglia agiata che gli garantì una buona formazione culturale e religiosa.  Ordinato diacono e sacerdote, nel 540 venne scelto dal vescovo Nettarlo come abate del monastero di San Sinforiano. Due i tratti caratteristici del suo governo monastico: una forte pratica ascetica nella vita quotidiana; e l'attenzione per i poveri, cui destinava parte dei beni del monastero, suscitando la protesta di alcuni monaci per l'eccessivo rigore.  Nel 555 venne nominato vescovo di Parigi dal re Chilperico. Tre anni dopo consacra la Chiesa costruita dal sovrano alle porte della città dedicandola al martire spagnolo san Vincenzo. Accanto alla Chiesa fonda un grande monastero facendovi venire dei monaci da San Sinforiano. Il

PREGHIERA A SAN GERMANO DI PARIGI

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O glorioso San Germano, beato vescovo di Parigi, chiediamo l'aiuto della tua protezione. Sei sempre stato così buono con i peccatori, così amorevole con tutti gli infelici, così misericordioso verso i poveri. Ti preghiamo San Germano affinchè il Signore ci liberi dalla schiavitù dei nostri peccati e dalla pesante catena della nostra infedeltà! Amen

Venerdì della VI settimana di Pasqua

Prima Lettura In questa città io ho un popolo numeroso. At 18, 9-18 Dagli Atti degli Apostoli At 18,9-18 [Mentre Paolo era a Corìnto,] una notte, in visione, il Signore gli disse: «Non aver paura; continua a parlare e non tacere, perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male: in questa città io ho un popolo numeroso». Così Paolo si fermò un anno e mezzo, e insegnava fra loro la parola di Dio. Mentre Gallione era proconsole dell'Acàia, i Giudei insorsero unanimi contro Paolo e lo condussero davanti al tribunale dicendo: «Costui persuade la gente a rendere culto a Dio in modo contrario alla Legge». Paolo stava per rispondere, ma Gallione disse ai Giudei: «Se si trattasse di un delitto o di un misfatto, io vi ascolterei, o Giudei, come è giusto. Ma se sono questioni di parole o di nomi o della vostra Legge, vedetevela voi: io non voglio essere giudice di queste faccende». E li fece cacciare dal tribunale. Allora tutti afferrarono Sòstene, capo della sinagoga, e lo percoss

Sant’Agostino di Canterbury

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Volgeva l'anno 596 quando i Sassoni, gli Angli e gli Juti, popoli germanici pagani, cacciati i Bretoni occuparono l'odierna Inghilterra. Angli sunt? Angeli fiant!, disse San Gregorio Magno. Non potendo andarvi lui stesso salito al Pontificato, scelse un gagliardo manipolo di suoi monaci benedettini e li inviò alla conquista dei conquistatori. Capo di questo eroico manipolo era Agostino, priore del monastero di SantAndrea. Giunti in Francia, atterriti dalle relazioni loro fatte, si arrestarono spaventati.  Il Papa, anima grande, li rincorò e quei missionari rianimati, con alcuni francesi per interpreti, approdavano nel 597 all'isola di Thanet in numero di quaranta. Agostino notificò la sua venuta ad Etelberto, re di Kent, il più potente re dell'eptarchia. Questi andò a visitarli in quell'isola e dopo familiari conversazioni: « I vostri discorsi, disse, sono assai belli, lusimsbiere e magnifiche le promesse, ma sembrano un po' incerte. Però non sarà permesso che s

Giovedì della VI settimana di Pasqua

SAN FILIPPO NERI, presbitero – memoria Prima Lettura Paolo si stabilì in casa loro e lavorava, e discuteva nella sinagoga. At 18,1-8 Dagli Atti degli Apostoli At 18,1-8 In quei giorni, Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto. Qui trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco prima dall’Italia, con la moglie Priscilla, in seguito all’ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da loro e, poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì in casa loro e lavorava. Di mestiere, infatti, erano fabbricanti di tende. Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci. Quando Sila e Timòteo giunsero dalla Macedònia, Paolo cominciò a dedicarsi tutto alla Parola, testimoniando davanti ai Giudei che Gesù è il Cristo. Ma, poiché essi si opponevano e lanciavano ingiurie, egli, scuotendosi le vesti, disse: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente. D’ora in poi me ne andrò dai pagani». Se ne andò di là ed entrò n

San Filippo Neri

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Nacque a Firenze da ricca famiglia nel 1515. Ebbe un carattere singolarmente mite, così da essere chiamato "Pippo il Buono".  Studiata umanità, per poter farsi sacerdote rinunziò all'eredità dello zio e partì per Roma, ove fu accolto da un suo concittadino. Visse in questa famiglia vita illibata e mortificata, cautissimo nello stringere amicizie. Il demonio gli suscitava violenti moti della carne, che egli vinceva coll'orazione e coi digiuni, fin che il Signore in premio di tanta lotta gli concesse la grazia di esserne per sempre immune. Finiti gli studi e fatto sacerdote, si diede con tutte le forze alla propria santificazione. Favorito della più sublime contemplazione, le ineffabili dolcezze spirituali lo facevano esclamare: « Basta, Signore, basta! perchè questo mio cuore è sì piccolo per amare Voi così amabile! ». Amava molto i poveri ed era di continuo a contatto con il popolo; visitava gli ammalati nelle loro case e negli ospedali, e li serviva di giorno e di no

PREGHIERA A SAN FILIPPO NERI

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O glorioso San Filippo, angelo di costumi, maestro di virtù, serafino di carità, apostolo di Roma e patrono della gioventù, io sotto la vostra protezione raccomando la vita mia. Ottenetemi la grazia di camminare per la strada retta del Vangelo e di star sempre vigilante e cauto, acciò la mia coscienza non si addormenti mai nella falsa e perniciosa pace dei peccatori. Assistetemi finalmente nell'ora della mia morte; scacciate da me, in quel passo terribile, il maledetto insidiatore, e accompagnate l'anima mia in Paradiso.

Mercoledì della VI settimana di Pasqua

Prima Lettura Colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. At 17,15.22-18,1 Dagli Atti degli Apostoli At 17,15.22-18,1 In quei giorni, quelli che accompagnavano Paolo lo condussero fino ad Atene e ripartirono con l'ordine, per Sila e Timòteo, di raggiungerlo al più presto. Paolo, in piedi in mezzo all'Areòpago, disse: «Ateniesi, vedo che, in tutto, siete molto religiosi. Passando infatti e osservando i vostri monumenti sacri, ho trovato anche un altare con l'iscrizione: "A un dio ignoto". Ebbene, colui che, senza conoscerlo, voi adorate, io ve lo annuncio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è Signore del cielo e della terra, non abita in templi costruiti da mani d'uomo né dalle mani dell'uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha

San Beda il Venerabile

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 Beda significa uomo che prega. Nacque l'anno 672 sui confini della Scozia.  A sette anni i genitori lo affidarono a S. Benedetto Biscopio, il quale ammirando le belle disposizioni del fanciullo, lo predilesse e lo formò nella pietà e nella scienza. A 12 anni fu vestito dell'abito benedettino. Nel 691 fu ordinato diacono ed alcuni anni dopo sacerdote. La vita di questo grande fu tutta nascosta: la spese nell'osservanza monastica, nella preghiera, negli studi sacri, nell'insegnamento e nello scrivere libri. Dalla sua scuola uscirono uomini grandi, e dalla sua penna una cinquantina di opere in cui tratta di quasi tutto lo scibile umano sacro e profano. Interpreta in modo ammirabile la Sacra Bibbia alla luce delle opere dei Padri della Chiesa che egli conosceva profondamente. I suoi scritti eran sì sodi, sì sapienti e di tanta autorità, che lui vivente, venivano letti pubblicamente nelle chiese. Il sapere di quest'uomo desta meraviglia! Vi fu uno che geloso di tanta sc

NOVENA a San Filippo Neri (dal 17 al 25 maggio)

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NONO GIORNO La perseveranza di Filippo Filippo non lasciò mai la via del bene che intraprese fin da piccolo. Ogni giorno della sua vita fu ricco di devozione e di opere di carità. Infiammato dall’amore di Dio e dedito al bene del prossimo, si prodigò fino all’ultimo con grande generosità nel suo ministero sacerdotale. Voleva che il Signore, al momento della morte, lo trovasse fedele e intento nelle opere di pietà. Non ci furono né contrasti, né fatiche che lo convinsero mai a far marcia indietro da quanto di bene si era proposto. E soleva dire anche ai suoi: Non bisogna mai tralasciare le proprie devozioni, perché se il demonio ve le fa lasciare una volta sola, facilmente ve le farà lasciare anche la seconda, e poi la terza, finché ogni cosa si risolverà in niente. Esortava i suoi a perseverare nel bene, fino alla morte e ricordava, specialmente ai giovani, che per essere costanti nel servizio di Dio, fuggissero dalle occasioni del male, partecipassero alla Messa quotidianamente e foss

Martedì della VI settimana di Pasqua

Prima Lettura Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia. At 16,22-34 Dagli Atti degli Apostoli At 16,22-34   In quei giorni, la folla [degli abitanti di Filippi] insorse contro Paolo e Sila, e i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli e, dopo averli caricati di colpi, li gettarono in carcere e ordinarono al carceriere di fare buona guardia. Egli, ricevuto quest’ordine, li gettò nella parte più interna del carcere e assicurò i loro piedi ai ceppi. Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D’improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti. Il carceriere si svegliò e, vedendo aperte le porte del carcere, tirò fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo gridò forte: «Non farti del male, siamo tutti qui». Quello allora chiese un

Maria Ausiliatrice

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 Maggio è il mese dei fiori e la Chiesa lo dedica al fiore che non appassisce, alla « rosa di Gerico piantata sulle rive dei ruscelli »: Maria. Ed in questo mese la pioggia di rose delle più belle grazie cade dal cielo sui devoti di questa Madre di Misericordia.  Oggi la Chiesa festeggia il titolo suo dolcissimo e carissimo Aiuto dei Cristiani. La mattina del 7 ottobre 1571, dopo sei ore di fiera mischia, nelle acque di Lepanto, i Cristiani inalberavano il vessillo della croce sulla nave ammiraglia turca, e il grido di vittoria risonava tra le file dell'esercito: Vittoria! Vittoria! I Turchi sgominati si diedero alla fuga: il bilancio della giornata per loro era stato terribile: 20.000 morti, 5.000 prigionieri, 107 galee arse o sommerse. Tutta la cristianità veniva così liberata dalla diabolica ferocia della mezzaluna. Chi diede la vittoria? Il mondo cristiano recitava la corona del Rosario in unione col papa S. Pio V, il quale mentre parlava nel Concistoro ai cardinali, nel moment

PREGHIERA A SANTA MARIA AUSILIATRICE

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O Maria, Vergine potente, Tu grande illustre presidio della Chiesa; Tu aiuto meraviglioso dei Cristiani; Tu terribile come esercito schierato a battaglia; Tu sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo; Tu nelle angustie, nelle lotte, nelle strettezze difendici dal nemico e nell'ora della morteaccogli l'anima nostra in Paradiso! Amen

SS. Donaziano e Rogaziano

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Questi due martiri di Nantes (Bretagna), da collegare certamente alle persecuzioni dei tempi dei romani, sono tuttora colà venerati con il nome popolare di «I bambini di Nantes». Alcune reliquie sono conservate in una chiesa loro dedicata.  La loro storia è così narrata nei loro Atti: Donaziano apparteneva a una famiglia gallo-romana che godeva di un certo prestigio. Egli venne accusato di professare la fede cristiana e di impedire ad altri, soprattutto a suo fratello maggiore, di adorare gli idoli. Fece una coraggiosa confessione e venne imprigionato. Rogaziano, che desiderava il battesimo e si mantenne fermo nella fede, fu subito unito a lui in prigione (a causa dell'assenza del vescovo non venne però battezzato). I fratelli trascorsero insieme una notte in preghiera prima di essere portati davanti al prefetto, il quale ordinò che venissero torturati e infine uccisi di spada. Rogaziano è considerato un classico esempio dcl cosiddetto "battesimo di sangue". La loro festa

NOVENA a San Filippo Neri (dal 17 al 25 maggio)

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OTTAVO GIORNO La devozione di Filippo Filippo fu un grande devoto innanzitutto dell’Eucaristia. Anche da laico, si comunicava ordinariamente ogni mattina. E così da sacerdote: quando stava bene celebrava ogni mattina, e, se impedito dalla malattia, si comunicava ogni mattina. Non si può dire la diligenza che usava nel prepararsi, la dolcezza e il rendimento di grazie col quale riceveva il Signore. Tutti i suoi piaceri consistevano o nello stare molte ore al giorno in preghiera davanti al SS. Sacramento o nel riceverlo nel suo petto. Riceverlo ed essere rapito in estasi era per lui una sola cosa, e per evitare di dare spettacolo, si decise di celebrare in una cappella privata, e la sua celebrazione durava ormai ore intere. La sua devozione era molto intensa anche per la Passione del Signore. Quando se ne parlava o si leggeva qualcosa in merito, soprattutto nella settimana santa, non poteva trattenere le lacrime, e per i singhiozzi non riusciva ad andare più avanti, lettura o discorso ch

Lunedì della VI settimana di Pasqua

Prima Lettura Il Signore aprì il cuore a Lidia per aderire alle parole di Paolo. At 16,11-15 Dagli Atti degli Apostoli At 16,11-15 Salpati da Tròade, facemmo vela direttamente verso Samotràcia e, il giorno dopo, verso Neàpoli e di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedònia. Restammo in questa città alcuni giorni. Il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera e, dopo aver preso posto, rivolgevamo la parola alle donne là riunite. Ad ascoltare c'era anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. Dopo essere stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò dicendo: «Se mi avete giudicata fedele al Signore, venite e rimanete nella mia casa». E ci costrinse ad accettare. Parola di Dio. COMMENTO PRIMA LETTURA  Il Signore aprì il cuore a Lidia per aderire alle parole di Paolo. Paolo e i su