Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2024

SAN GIOVANNI BOSCO, PRESBITERO - MEMORIA

Prima Lettura Io ho peccato facendo il censimento; ma queste pecore che hanno fatto? Dal secondo libro di Samuèle 2 Sam 24,2.9-17 In quei giorni, il re Davide disse a Ioab, capo dell’esercito a lui affidato: «Percorri tutte le tribù d’Israele, da Dan fino a Bersabea, e fate il censimento del popolo, perché io conosca il numero della popolazione». Ioab consegnò al re il totale del censimento del popolo: c’erano in Israele ottocentomila uomini abili in grado di maneggiare la spada; in Giuda cinquecentomila. Ma dopo che ebbe contato il popolo, il cuore di Davide gli fece sentire il rimorso ed egli disse al Signore: «Ho peccato molto per quanto ho fatto; ti prego, Signore, togli la colpa del tuo servo, poiché io ho commesso una grande stoltezza». Al mattino, quando Davide si alzò, fu rivolta questa parola del Signore al profeta Gad, veggente di Davide: «Va’ a riferire a Davide: Così dice il Signore: “Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò”». Gad venne dunque a Davide, gli r

San Giovanni Bosco

Immagine
 Questo nome popolarissimo e tanto venerato ricorda un'istituzione grandiosa e benefica che da anni assiste ed educa cristianamente la gioventù, raccolta in centinaia di case sparse in tutto il mondo. Giovanni Bosco nacque il 16 agosto 1815 ai Becchi, frazione di Murialdo presso Castelnuovo d'Asti, da una povera famiglia di agricoltori. Sua mamma, Margherita, era una santa donna tutta dedita al lavoro ed ai suoi doveri di cristiana: infondere nei suoi figliuoli il santo timore di Dio. Del babbo non potè gustare il sorriso e la carezza, perchè se ne volò al cielo quando Giovanni era ancora in tenerissima età. Fin da fanciullo ebbe il dono di attirare a sè le anime dei fanciulli con i suoi giochi di prestigio e con la sua pietà, che gli cattivava l'animo di tutti. A prezzo di privazioni di ogni genere, in mezzo alle contrarietà degli stessi familiari, riuscì a compiere gli studi ecclesiastici e nel 1 841 fu ordinato sacerdote. Da questo punto comincia la sua missione speciale

PREGHIERA A SAN GIOVANNI BOSCO

Immagine
O San Giovanni Bosco, che per poter studiare superaste difficoltà che parevano insormontabili, e amaste santamente e ardentemente i giovani e vi faceste loro padre e maestro, deh! fate che io superi ogni difficoltà che incontro nei miei studi; fate che sia diligente, umile e puro: che mi guardi dai cattivi compagni e' dalle cattive letture e che coltivi sempre nel mio cuore il timor di Dio; fate che ogni giorno mi sforzi di progredire non solo nella scienza, ma sopratutto nella virtù, affinchè sia la consolazione di quanti si occupano di me e divenga utile alla famiglia, alla Chiesa e alla Patria Amen.

MARTEDÌ DELLA IV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Prima Lettura Figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te! 2Sam 18,9-10.14b.21a.24-25a.30-32; 19,1-3 Dal secondo libro di Samuèle 2Sam 18,9-10.14b.21a.24-25a.30-32; 19,1-3 In quei giorni, Assalonne s’imbatté nei servi di Davide. Assalonne cavalcava il mulo; il mulo entrò sotto il groviglio di una grande quercia e la testa di Assalonne rimase impigliata nella quercia e così egli restò sospeso fra cielo e terra, mentre il mulo che era sotto di lui passò oltre. Un uomo lo vide e venne a riferire a Ioab: «Ho visto Assalonne appeso a una quercia». Allora Ioab prese in mano tre dardi e li ficcò nel cuore di Assalonne, che era ancora vivo nel folto della quercia. Poi Ioab disse all’Etìope: «Va’ e riferisci al re quello che hai visto». Davide stava seduto fra le due porte; la sentinella salì sul tetto della porta sopra le mura, alzò gli occhi, guardò, ed ecco vide un uomo correre tutto solo. La sentinella gridò e l’annunciò al re. Il re disse: «Se è solo, ha in bocca una bella notizia».

Santa Martina

Immagine
 Questa santa Vergine romana discendeva da celebre famiglia consolare. Rimasta orfana ancora in tenera età, si dedicò con tutto l'ardore della sua anima giovanile alle opere della cristiana pietà, distribuendo con la massima liberalità le ricchezze che i suoi le avevano lasciato in grande abbondanza. Non ci fu miseria che non soccorresse: nessuno mai bussò invano alla sua porta. Nei poverelli ella vedeva Gesù stesso, il Maestro Divino che aveva detto: « Quello che avrete fatto al minimo dei vostri fratelli, l'avrete fatto a me ». Siccome la carità cristiana era sconosciuta nel mondo pagano, ben presto si sospettò che Martina fosse seguace di quel Nazareno che veniva a predicare, per mezzo dei suoi Apostoli, una fratellanza universale anche nella stessa Roma. I nemici del nome cristiano le tennero gli occhi addosso. e accertatisi della cosa, non esitarono ad accusarla come cristiana. Temendo ella quanto le poteva accadere, e che difatti le accadde, d'essere arrestata ed ucci

PREGHIERA A SANTA MARTINA

Immagine
O Signore fa che per l'intercessione dei tuoi santi, e in particolare di Santa Martina per la sua fede nel Signore, l'umanità ritorni alla pratica della fede cristiana per una nuova evangelizzazione di questo terzo millennio a lode e gloria del tuo nome ed il trionfo della Chiesa. Amen.

LUNEDÌ DELLA IV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Prima Lettura Fuggiamo dalle mani di Assalonne. Lasciate che Simei maledica, poiché glielo ha ordinato il Signore. Dal secondo libro di Samuèle 2 Sam 15,13-14.30;16,5-13a In quei giorni, arrivò un informatore da Davide e disse: «Il cuore degli Israeliti è con Assalonne». Allora Davide disse a tutti i suoi servi che erano con lui a Gerusalemme: «Alzatevi, fuggiamo; altrimenti nessuno di noi scamperà dalle mani di Assalonne. Partite in fretta, perché non si affretti lui a raggiungerci e faccia cadere su di noi la rovina e passi la città a fil di spada». Davide saliva l’erta degli Ulivi, saliva piangendo e camminava con il capo coperto e a piedi scalzi; tutta la gente che era con lui aveva il capo coperto e, salendo, piangeva. Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un uomo della famiglia della casa di Saul, chiamato Simei, figlio di Ghera. Egli usciva imprecando e gettava sassi contro Davide e contro tutti i servi del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti i pro

San Costanzo di Perugia

Immagine
 Costanzo visse nel II secolo, era un giovane cristiano che si distingueva fin da subito nella Chiesa perugina per il suo zelo e per la sua generosità verso i poveri unita ad una grande severità verso se stesso. Venne perciò eletto Vescovo molto giovane, quando aveva appena trent'anni. Era però già prudente, saggio nell'apostolato, maturo nella carità, saldo nell'autorità, e si dimostrò un Vescovo provvidenziale, specialmente negli anni difficili della persecuzione di Marco Aurelio. Non tardò infatti l'imperatore ad arrestarlo e processarlo con l'accusa di aver abbracciato la fede nel Signore e se era trovato colpevole, cioè se confermava la propria fede rifiutando di sacrificare, doveva essere condannato alla pena capitale. Non si sa chi denunziò l'attivo e benefico Vescovo di Perugia. Probabilmente, come in molti altri casi, qualcuno sperò di metter le mani sulle ricchezze della Chiesa, avute in consegna dai fedeli e destinate ai poveri. Forse proprio per ques

PREGHIERA A SAN COSTANZO DI PERUGIA

Immagine
Salve, Costanzo martire gloria dell’Umbria Santa Te proclamiamo unanimi nostro presidio e vanto. Padre e pastore vigile volgi lo sguardo amabile sui tuoi fedeli supplici pieni di santo ardore. Gloria all’Onnipotente al Figlio e al Paraclito la cui mercede il Martire venne ad eterno onore. Amen Prega per noi San Costanzo martire affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo 

IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B

Prima Lettura Susciterò un profeta e gli porrò in bocca le mie parole. Dal libro del Deuteronòmio Dt 18,15-20 Mosè parlò al popolo dicendo:  «Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull'Oreb, il giorno dell'assemblea, dicendo: "Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia".  Il Signore mi rispose: "Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire"». Parola di Dio. Salmo Responsoriale Dal Sal 94 (95) R. Ascol

San Tommaso d'Aquino

Immagine
Un astro di luce particolare e inestinguibile brilla nel cielo del secolo XIII; luce che attraversa i secoli, che illumina le menti: l'Angelico Dottore S. Tommaso.  Nacque ad Aquino nell'anno 1227 dal conte Landolfo e dalla contessa Teodora, parente di Federico Barbarossa, signori fra i più illustri di quei tempi.  Educato cristianamente fin dalla più tenera età, diede molti segni della sua futura scienza e grandezza.  A cinque anni fu affidato per l'educazione ai monaci benedettini di Montecassino. Vi rimase fino ai quattordici anni, fino a quando cioè i torbidi politici non decisero i genitori a riprenderlo entro le mura del proprio castello. Più tardi fu mandato all'Università di Napoli, ove, sebbene assai giovane, manifestò il suo potente ingegno, acquistandosi fama presso i condiscepoli e stima presso i maestri. Già si concepivano su di lui le più lusinghiere speranze, già i conti d'Aquino ed altri vedevano in lui il futuro campione del foro napoletano o romano

PREGHIERA A SAN TOMMASO D'AQUINO

Immagine
Amorosissimo San Tommaso, pel gran dono di carità da Dio largitovi pel quale, chiunque in grave necessità spirituale che temporale ricorrendo e voi ne otteneva pronto il sollievo, abbiate pietà anche di me ed esaudite la mia orazione. Vi prego dunque col più vivo del mio cuore che mi impetriale dalla Santissima Trinità la grazia di riformare i miei costumi ed adempire i precetti della sue santa legge, per poter conseguire il fine pel quale sono stato creato. Presentate, Vi prego, ogni mio desiderio al Signore, mostrategli le mie miserie, ottenetemi il rimedio di esse, ed assistetemi col vostro potente patrocinio in questa vita e particolarmente nell'ora della mia morte. Così sia.

SABATO DELLA III SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Prima Lettura Ho peccato contro il Signore! 2Sam 12,1-7a.10-17 Dal secondo libro di Samuèle 2Sam. 12,1-7a.10-17 In quei giorni, il Signore mandò il profeta Natan a Davide, e Natan andò da lui e gli disse: «Due uomini erano nella stessa città, uno ricco e l’altro povero. Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero, mentre il povero non aveva nulla, se non una sola pecorella piccina, che egli aveva comprato. Essa era vissuta e cresciuta insieme con lui e con i figli, mangiando del suo pane, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno. Era per lui come una figlia. Un viandante arrivò dall’uomo ricco e questi, evitando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso quanto era da servire al viaggiatore che era venuto da lui, prese la pecorella di quell’uomo povero e la servì all’uomo che era venuto da lui». Davide si adirò contro quell’uomo e disse a Natan: «Per la vita del Signore, chi ha fatto questo è degno di morte. Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatt

Sant'Angela Merici

Immagine
 Nacque a Desenzano sul lago di Garda, nel 1474. Vigilata dai pii genitori, custodì diligentemente fin dai primi anni il giglio della verginità che propose di serbare intatto per tutta la vita. Aborriva ogni fasto muliebre, fino al punto di sfigurarsi il volto e recidersi la bella chioma, affine di piacere solo al celeste Sposo dei vergini.  Quando la morte le rapì gli amati genitori, fu accolta dallo zio, insieme con un suo fratellino. Quivi visse nel ritiro, nella penitenza, col cilicio e coi flagelli, nella preghiera quotidiana e notturna. Dietro consiglio del suo confessore, abbracciò la regola del terz'ordine francescano, e tornata alla natia Desenzano, il Signore le manifestò quanto voleva da lei.  Un giorno Angela stava pregando con il suo solito fervore, quando vide aprirsi i cieli, e da una lunga scala che dalla terra saliva sopra le nubi, vide scendere e salire Angeli e Vergini, mentre una musica soavissima si spandeva all'intorno. Udì allora una voce che la invitava

PREGHIERA A SANT'ANGELA MERICI

Immagine
O degna Sposa di quell'Agnello di Dio che si pasce solamente fra i gigli, voi che conservaste sempre il candore della vostra verginità edificando tutto il mondo colla pratica costante delle più belle virtù, otteneteci, vi preghiamo, la grazia che ad esempio di voi, sollecitamente fuggiamo tutti i piaceri del senso, viviamo nella carne secondo lo spirito, e riempiamo la lampada misteriosa dell'anima nostra coll'olio della carità e delle buone opere. Fate che c'innamoriamo talmente dell'angelica virtù della purità, che colla nostra conversione inspiriamo agli altri l'amore di essa, e cosi ci facciamo degni di entrare nel coro fortunato delle vostre compagne che insieme con voi godono di una visione particolare del loro Dio e cosi sia. Poter, Ave e Gloria. 

SANTI TIMOTEO E TITO, VESCOVI - MEMORIA

Prima Lettura Mi ricordo della tua schietta fede. 2Tm 1,1-8. Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo 2Tm 1,1-8 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio e secondo la promessa della vita che è in Cristo Gesù, a Timòteo, figlio carissimo: grazia, misericordia e pace da parte di Dio Padre e di Cristo Gesù Signore nostro. Rendo grazie a Dio che io servo, come i miei antenati, con coscienza pura, ricordandomi di te nelle mie preghiere sempre, notte e giorno. Mi tornano alla mente le tue lacrime e sento la nostalgia di rivederti per essere pieno di gioia. Mi ricordo infatti della tua schietta fede, che ebbero anche tua nonna Lòide e tua madre Eunìce, e che ora, ne sono certo, è anche in te. Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l'imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza. Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che so

Santi Timoteo e Tito

Immagine
 La memoria di due Vescovi delle primissime generazioni cristiane, ambedue convertiti da San Paolo e suoi collaboratori, è stata abbinata nel nuovo Calendario della Chiesa. Timoteo e Tito non erano israeliti, non appartenevano al Popolo eletto. Ambedue perciò impersonavano il primo grosso problema incontrato dalla Chiesa nascente. Il problema era questo: era lecito entrare nella Chiesa cristiana senza prima passare dalla Sinagoga ebraica? I pagani potevano essere battezzati direttamente, oppure il battesimo doveva essere riserbato soltanto ai circoncisi? La questione venne affrontata dagli Apostoli, a Gerusalemme, verso l'anno 50, in quello che può esser definito il primo Concilio della Chiesa. La controversia fu vivace, ma San Paolo, per quanto israelita, sostenne le ragioni dei pagani convertiti, e in tal senso convinse anche gli altri Apostoli, e San Pietro, che dette autorità alle decisioni del concilio. Timoteo era figlio di una donna israelita e di padre gentile, cioè pagano.

CONVERSIONE DI SAN PAOLO APOSTOLO - FESTA

Prima Lettura Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il nome di Gesù. At 22,3-16 Dagli Atti degli Apostoli At 22,3-16 In quei giorni, Paolo disse al popolo: «Io sono un Giudeo, nato a Tarso in Cilìcia, ma educato in questa città, formato alla scuola di Gamalièle nell'osservanza scrupolosa della Legge dei padri, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi. Io perseguitai a morte questa Via, incatenando e mettendo in carcere uomini e donne, come può darmi testimonianza anche il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro avevo anche ricevuto lettere per i fratelli e mi recai a Damasco per condurre prigionieri a Gerusalemme anche quelli che stanno là, perché fossero puniti. Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all'improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?". Io risposi: "Chi sei, o S

Conversione di San Paolo Apostolo

Immagine
 Uno dei più gloriosi trionfi della grazia divina é senza dubbio la conversione di S. Paolo, che la Chiesa celebra oggi con festa particolare.  S. Paolo era ebreo della tribù di Beniamino. Fu circonciso l'ottavo giorno dopo la nascita, e fu chiamato Saulo. Apparteneva, come il padre, alla setta dei farisei: setta la più rigorosa, ma nello stesso tempo la più recalcitrante alla grazia di Dio.  I suoi genitori lo mandarono per tempo a Gerusalemme, alla scuola di Gamaliele, celebre dottore in legge. Sotto questa sapiente guida. Saulo si abituò alla più esatta osservanza della legge mosaica. Questo zelo fu quello appunto che fece di Saulo il persecutore più terribile dei primi seguaci di Gesù.  Lo vediamo nella lapidazione di Stefano custodire le vesti dei lapidatori, non potendo far altro, non avendo l'età prescritta; egli stesso però lapidava nel suo cuore, non solo Stefano, ma tutti i Cristiani, avendo in mente una sola cosa: sradicare dalle fondamenta la Chiesa di Cristo e prop

PREGHIERA A CONVERSIONE DI SAN PAOLO APOSTOLO

Immagine
Glorioso san Paolo, che, convertito prodigiosamente alla fede sulla via di Damasco, foste dappoi tanto più fervoroso in zelare la gloria del Cristianesimo quanto non foste terribile prima in perseguitarla; e tanto amaste Gesù da soffrire sempre con giubilo, per la sua causa; prigionie, flagellazioni, lapidamenti, naufragi, persecuzioni d'ogni genere sino a che dagli empi satelliti di Nerone ne aveste troncato il capo: Voi, che chiamato da Dio a uria missione speciale foste sempre sì umile da reputarvi l'ultimo degli Apostoli, dando anche luminoso esempio di umile obbedienza al Capo degli Apostoli non intraprendendo la vostra predicazione del santo Evangelo se non dopo aver conferito con lui; impetrate a noi pure vero spirito di docile obbedienza e sommissione e otteneteci una fede viva e generosa che nulla paventi allorchè si tratta della causa di Gesù; e specchiandoci noi negli esempi luminosi della vostra vita, regolando sempre la nostra condotta a norma.

SAN FRANCESCO DI SALES, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA - MEMORIA

Prima Lettura Io susciterò un tuo discendente dopo di te e renderò stabile il suo regno. Dal secondo libro di Samuèle 2Sam 7,4-17 In quei giorni, fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice il Signore: “Forse tu mi costruirai una casa, perché io abiti? Io infatti non ho abitato in una casa da quando ho fatto salire Israele dall’Egitto fino ad oggi; sono andato vagando sotto una tenda, in un padiglione. Durante tutto il tempo in cui ho camminato insieme con tutti gli Israeliti, ho forse mai detto ad alcuno dei giudici d’Israele, a cui avevo comandato di pascere il mio popolo Israele: Perché non mi avete edificato una casa di cedro?”. Ora dunque dirai al mio servo Davide: Così dice il Signore de-gli eserciti: “Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, perché tu fossi capo del mio popolo Israele. Sono sta- to con te dovunque sei andato, ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi

San Francesco di Sales

Immagine
Francesco nacque l'anno 1567 nel castello di Sales, diocesi di Ginevra, da Francesco, conte di Sales, e da Francesca di Sionas.  Fin dai primi anni mostrò spiccata inclinazione al bene, e una grande docilità. Fece i suoi primi studi ad Annecy, e di qui fu mandato a Parigi. Qui studiò retorica, filosofia e teologia presso i PP. Gesuiti. La sua vita era ritirata: frequentava la chiesa e i Sacramenti; fin d'allora fece il voto di castità. Compiuti gli studi a Parigi, fu dal padre mandato a Padova per addottorarsi in legge. Quivi Francesco fu esposto a grandi pericoli, cui scampò felicemente con la sua forte volontà e l'aiuto di Dio in cui sempre confidava. Il padre di Francesco aveva pensato di fare del suo figlio uno dei più stimati gentiluomini della società e gli aveva già ottenuto un posto distinto nel senato di Chambery, mentre gli andava preparando un ricco partito. Francesco invece era chiamato a ben altro, e svelò ogni cosa al suo precettore, incaricandolo di farne con

PREGHIERA A SAN FRANCESCO DI SALES

Immagine
O vero prodigio di santità, glorioso San Francesco, che sapeste congiungere cosi bene la semplicità della Colomba colla prudenza del serpente, la conversazione del secolo col raccoglimento del chiostro e coll'austerità del deserto, quindi ricolmo di tutti I doni del Santo Spirito sapeste aprire agli amanti della pietà una via affatto nuova, cioè tutta facile e deliziosa per arrivar con certezza alla perfezione la più sublime, ottenetemi dal Signore la grazia che lo cammini sempre fedele dietro la scorta Infallibile dei vostri santi insegnamenti, affinché, vivendo come voi a guisa dl lucerna ardente e luminosa possa dopo avere santificato me stesso ed eruditi gli altri nella giustizia, divenire' non solo ammiratore dei vostri meriti, ma partecipe ancora dl quella gloria che voi godete beato coi Santi e cogli Angioli nel Paradiso. Qui ad fustinam erudiunt multus, quasi stelloe fulgebunt in perpetuas aeternitates Gloria.

MARTEDÌ DELLA III SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Prima Lettura Davide e tutta la casa d’Israele facevano salire l’arca del Signore con gioia. Dal secondo libro di Samuèle 2Sam 6,12b-15.17-19 In quei giorni, Davide andò e fece salire l’arca di Dio dalla casa di Obed-Edom alla Città di Davide, con gioia. Quando quelli che portavano l’arca del Signore ebbero fatto sei passi, egli immolò un giovenco e un ariete grasso. Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore. Davide era cinto di un efod di lino. Così Davide e tutta la casa d’Israele facevano salire l’arca del Signore con grida e al suono del corno. Introdussero dunque l’arca del Signore e la collocarono al suo posto, al centro della tenda che Davide aveva piantato per essa; Davide offrì olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore. Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo nel nome del Signore degli eserciti e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d’Israele, uomini e donne, una focaccia di pane p

Sposalizio di Maria e Giuseppe

Immagine
 Si festeggia il 23 gennaio la celebrazione liturgica del matrimonio tra Maria e Giuseppe, coloro che hanno accolto e cresciuto il figlio di Dio sulla Terra, secondo le Sacre Scritture. A parlare maggiormente della figura di Giuseppe, altrimenti alquanto marginale nei Vangeli, seppur importante, è l'evangelista Matteo. Egli scrive: « Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto ». I due secondo l'uso di quei tempi sono fidanzati sì, ma è come fossero già sposati. Maria, appena 15enne, è stata scelta da Dio stesso per mettere al mondo suo figlio incarnato Gesù. E deve accoglierlo da vergine assieme al vergine sposo Giuseppe. Come detto a quei tempi il fidanzamento valeva già come matrimonio, con gli stessi diritti e doveri ma non la convivenza. Un ann

PREGHIERA AI SANTI SPOSI MARIA E GIUSEPPE

Immagine
O amabilissimi Sposi Maria e Giuseppe, che illuminati da Dio viveste insieme nella casetta di Nazareth una vita santissima di fede e di amore, volgete propizio lo sguardo amoroso sopra di noi umili vostri divoti, che prostrati ai piedi di quel trono di gloria che meritaste in Paradiso vi supplichiamo ad accoglierci sotto la validissima Vostra protezione. Infondete nei nostri cuori un ardente desiderio delle virtù che esercitaste insieme con tanta perfezione: fateci amare la sublime purezza dell' angelica vostra vita per la quale diveniste la meraviglia dei cieli e della terra, impetrateci quello spirito di preghiera che fu sempre l'anima della vostra vita, otteneteci la pazienza cristiana, affinché possiamo ricavar profitto dalle prove nelle quali ci mette il Signore. Proteggete, vi preghiamo, gli sposi cristiani che contrarranno o che hanno contratto l' indissolubile vincolo del matrimonio, guardateli dai pericoli che minacciano la santità della vita e la fedeltà coniugale

LUNEDÌ DELLA III SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Prima Lettura Tu pascerai il mio popolo Israele. 2Sam 5, 1-7.10 Dal secondo libro di Samuèle 2Sam 5,1-7.10 In quei giorni, vennero tutte le tribù d’Israele da Davide a Ebron, e gli dissero: «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. Già prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha detto: “Tu pascerai il mio popolo Israele, tu sarai capo d’Israele”». Vennero dunque tutti gli anziani d’Israele dal re a Ebron, il re Davide concluse con loro un’alleanza a Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re d’Israele. Davide aveva trent’anni quando fu fatto re e regnò quarant’anni. A Ebron regnò su Giuda sette anni e sei mesi e a Gerusalemme regnò trentatré anni su tutto Israele e su Giuda. Il re e i suoi uomini andarono a Gerusalemme contro i Gebusei che abitavano in quella regione. Costoro dissero a Davide: «Tu qui non entrerai: i ciechi e gli zoppi ti respingeranno», per dire: «Davide non potrà entrare qui». Ma Davide espugnò la rocca di Sion, cioè