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Visualizzazione dei post da ottobre, 2022

Lunedì della XXXI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima Lettura Rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire. Fil 2,1–4 Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési Fil 2,1-4   Fratelli, se c’è qualche consolazione in Cristo, se c’è qualche conforto, frutto della carità, se c’è qualche comunione di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanimi e concordi. Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma anche quello degli altri. Parola di Dio. COMMENTO PRIMA LETTURA  Rendete piena la mia gioia con un medesimo sentire.  Uno dei più forti motivi di testimonianza che possono dare i cristiani è il modo con cui essi amano senza finzioni e con estremo disinteresse, al di là di ogni diversità. Ciò che rende possibile questo atteggiamento è l’umiltà, cioè ritenere gli altri più meritevoli e degni di noi. Salmo Res

Santa Lucilla di Roma

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 Lucilla nacque all'alba dell'Era Cristiana, quando chi portava la luce della nuova fede veniva perseguitato da coloro che l'avrebbero voluta spegnere, convertendo il nome di Lucilla in quello di Crepusca.  Su Santa Lucilla però non brilla che la luce del suo bellissimo nome. Di lei, Martire, non si sa nulla di preciso, o meglio si sa soltanto quello che la leggenda ha intessuto con fili luminosi, ma puramente fantastici. Quasi certamente fu lo stesso nome di Lucilla a suggerire la leggenda. Perciò si narra d'un tribuno romano, di nome Nemesio, che avrebbe avuto una figlioletta nata cieca. Egli avrebbe chiesto per la propria figlia, al Papa Santo Stefano, non la luce fisica degli occhi, ma quella soprannaturale dell'anima, cioè il Battesimo. A battezzare colei che prenderà il nome di Lucilla è San Valentino patrono degli innamorati. Oltre a battezzare la ragazza miracolosamente Valentino riuscì anche a donarle nuovamente la vista. Padre e figlia si sarebbero fatti c

PREGHIERA A SANTA LUCILLA DI ROMA

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O Dio, che allieti la tua Chiesa nel ricordo di Santa Lucilla di Roma, vergine e martire, per la sua intercessione e il suo esempio concedi anche a noi fortezza e purità di spirito per seguire Cristo sulla via della croce. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. 

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura Hai compassione di tutti, perché ami tutte le cose che esistono. Sap 11,22-12,2 Dal libro della Sapienza Sap 11,22-12,2   Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento. Tu infatti ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta? Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza? Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita. Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato, perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore. Parola di Dio. C

San Germano di Capua

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«Mentre il venerabile padre [san Benedetto] fissava con intensità il suo sguardo su questo fulgore di luce, vide l'anima di Germano, vescovo di Capua, portata dagli angeli in cielo dentro una sfera di fuoco» (san Gregorio Magno, Dialoghi).  Il VI secolo è molto importante per lo sviluppo dell'organizzazione della Chiesa in Italia. Si fa strada la distinzione tra la diocesi, presente nelle città, e la pieve, nelle zone rurali. Emergono inoltre alcune figure di vescovi che sono ricordati da san Gregorio Magno come uomini di Dio in grado di svolgere la cura d'anime continuando a tendere alla perfezione cristiana e alla contemplazione. Nato nel V secolo da famiglia agiata, Germano si privò dei suoi beni per darli ai poveri. Condusse poi vita ascetica fino al 516, quando venne eletto vesccvo di Capua. Amato nella sua diocesi, svolse una missione diplomatica particolarmente delicata. Su mandato di papa Ormisda si recò a Costantinopoli per cercare di mettere termine allo scisma in

PREGHIERA A SAN GERMANO DI CAPUA

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Glorioso San Germano di Capua oggi ti eleggo a mio speciale patrono: sostieni in me la Speranza, confermami nella Fede, rendimi forte nella Virtù. Aiutami nella lotta spirituale, ottienimi da Dio tutte le Grazie che mi sono più necessarie ed i meriti per conseguire con te la Gloria Eterna, Amen  

Sabato della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima Lettura Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Fil 1,18b-26 Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési Fil 1,18b-26   Fratelli, purché in ogni maniera, per convenienza o per sincerità, Cristo venga annunciato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene. So infatti che questo servirà alla mia salvezza, grazie alla vostra preghiera e all’aiuto dello Spirito di Gesù Cristo, secondo la mia ardente attesa e la speranza che in nulla rimarrò deluso; anzi nella piena fiducia che, come sempre, anche ora Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia. Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. Sono stretto infatti fra queste due cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo. Persuaso di questo, so che rimarrò e continuerò a rimanere i

Beata Chiara Luce Badano

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 La beatificazione di Chiara Luce Badano, avvenuta il 25 settembre 2010, è stata accompagnata da una corrente di gioia ed entusiasmo giovanile.  Chiara nasce a Sassello il 29 ottobre 1971. l genitori sono di origini modeste, Chiara è bella di aspetto e radiosa nello spirito. Le piace vestir bene, ama lo sport, stringe amicizie, entra a far parte del movimento dei Focolari. Nel 1985, per poter frequentare il liceo classico, si trasferisce con la famiglia a Savona. Qui succede l'imprevedibile: durante una partita a tennis, avverte un forte, persistente dolore alla spalla. Gli accertamenti danno un responso impietoso: sarcoma osseo, senza grandi possibilità di guarigione. Cominciano le visite e i ricoveri in ospedale, ma nulla sembra poter togliere il sorriso dal volto di Chiara. La sua cameretta diventa una piccola chiesa, luogo di incontro e di preghiera. Dice Chiara: «l 'importante è fare la volontà di Dio». E la sua omonima, la fondatrice dei Focolari, le attribuisce un second

PREGHIERA A BEATA CHIARA LUCE BADANO

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O Padre, sorgente di ogni bene, ti rendiamo grazie per l'ammirevole testimonianza della Beata Chiara Badano. Animata dalla grazia dello Spirito Santo e guidata dall'esempio luminoso di Gesù, ha creduto fermamente nel tuo immenso amore, decisa a ricambiarlo con tutte le forze, abbandonandosi con piena fiducia alla tua paterna volontà. Ti preghiamo umilmente: concedi anche a noi il dono di vivere con te e per te, mentre osiamo chiederti, se rientra nel tuo volere, la grazia... per i meriti di Cristo, nostro Signore. Amen. 

SANTI SIMONE E GIUDA, apostoli – Festa

Prima Lettura Edificati sopra il fondamento degli apostoli. Ef 2,19-22 Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Ef 2,19-22 Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d'angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito. Parola di Dio. COMMENTO PRIMA LETTURA  Edificati sopra il fondamento degli apostoli. L’apostolo Paolo esalta la dignità dei figli di Dio che, divenuti <<nuove creature>>, sono inseriti sul fondamento della testimonianza apostolica, che offre garanzia di verità e di autenticità. Salmo Responsoriale Dal Sal 18 (19) R. Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio. I cieli narrano la gloria di Dio, l'opera delle sue mani annuncia il firmamento. Il gi

Santi Simone e Giuda

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 San Simone fu soprannominato Cananeo o Zelote per distinguerlo da S. Pietro e da S. Simone, che succedette a S. Giacomo il Minore nella sede vescovile di Gerusalemme. Dopo la sua chiamata fu zelantissimo per la gloria del Maestro. Egli mostrò una santa indignazione contro quelli che disonoravano colla loro condotta la fede che professavano. Il Vangelo parla poco di questo santo Apostolo; tutto quello che riferisce di lui è che il Divin Maestro lo ammise nel numero dei suoi Apostoli. Egli ricevette insieme agli altri lo Spirito Santo nel gran giorno della Pentecoste e fu sempre fedelissimo alla sua vocazione. Predicò la divina parola ai popoli dell'Egitto e della Mauritania. Recatosi nella Persia insieme a San Giuda Taddeo furono assaliti da sacerdoti idolatri e da quelli Simone fu crocifisso dopo aver sofferto i più atroci tormenti per il santo nome di Gesù Cristo. Si ritiene che gran parte delle sue reliquie si trovino nella chiesa di S. Pietro a Roma e nella cattedrale di Tolosa

PREGHIERA AI SANTI SIMONE E GIUDA

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Apostolo glorioso, S. Giuda Taddeo, che portasti la vera fede alle nazioni più lontane, che guadagnasti all'obbedienza di Gesù Cristo molti popoli con il potere della tua santa parola, concedimi, te ne supplico, che da questo giorno io rinunci ad ogni peccato, che sia preservato da tutti i cattivi pensieri e possa sempre ottenere la tua protezione, particolarmente in ogni pericolo e difficoltà, e che possa giungere salvo alla Patria celeste, per adorare con te la Santissima Trinità, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Giovedì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima Lettura Prendete l’armatura di Dio, perché possiate resistere e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. Ef 6,10-20 Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Ef 6,10-20 Fratelli, rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la

Sant’Evaristo

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 Questo santo Pontefice, che per nove anni sedette sulla cattedra di S. Pietro, illustrò la Chiesa con savie disposizioni, non meno che colla sua santa vita, coronata dalla palma del martirio.  Nacque, Evaristo, in Grecia da padre ebreo. Nella sua giovinezza frequentò le principali scuole della sua dotta patria, ed alla cultura filosofica e letteraria unì lo studio della dottrina cristiana. Iscrittosi fra i catecumeni, ricevette il santo battesimo e divenne egli pure zelantissimo apostolo della fede, dapprima fra i suoi connazionali e poscia in Roma, chiamatovi dal Papa Anacleto che ne aveva ammirato le doti non comuni di scienza e di zelo. Alla morte di Papa Anacleto, per l'unanime consenso dei fedeli, fu eletto a succedergli nel difficile e delicato ministero. Gravi furono le difficoltà del suo pontificato, rese più gravi ancora dalle furiose persecuzioni suscitate dagli imperatori di Roma. La Chiesa era perciò costretta in quel tempo a svolgere le sue attività nell'oscurità

PREGHIERA A SANT' EVARISTO

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O Dio, che nel papa Sant'Evaristo hai dato alla Chiesa universale un pastore mirabile per dottrina e santità di vita, concedi a noi, che lo veneriamo maestro e protettore, di ardere davanti a te per la fiamma di carità e di splendere davanti agli uomini per la luce delle buone opere. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen. 

Mercoledì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima Lettura Prestando servizio volentieri, come chi serve il Signore e non gli uomini. Ef 6,1-9 Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Ef 6,1-9   Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. «Onora tuo padre e tua madre!». Questo è il primo comandamento che è accompagnato da una promessa: «perché tu sia felice e goda di una lunga vita sulla terra». E voi, padri, non esasperate i vostri figli, ma fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signore. Schiavi, obbedite ai vostri padroni terreni con rispetto e timore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo, non servendo per farvi vedere, come fa chi vuole piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, facendo di cuore la volontà di Dio, prestando servizio volentieri, come chi serve il Signore e non gli uomini. Voi sapete infatti che ciascuno, sia schiavo che libero, riceverà dal Signore secondo quello che avrà fatto di bene. Anche voi, padroni, comportatevi allo stesso modo verso

San Folco Scotti

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L'11 di questo mese, abbiamo parlato di Sant'Alessandro Sauli, barnabita, Vescovo prima in Corsica e poi a Pavia, dove morì più di mill'anni dopo Severino Boezio, e dove è sepolto. Oggi, per la terza volta in pochi giorni, il calendario, nel suo itinerario di millenni, ci conduce di nuovo a Pavia, a questa antica signora della pianura padana, dove la potenza si è sposata nel corso dei secoli alla bellezza, e la sapienza ha dato frutti di santità. A Pavia è sepolto San Folco, o Fulco, Vescovo come Alessandro Sauli, ma di lui più giovane di trecentocinquant'anni. Ed è sepolto non in una delle chiese del primo periodo romanico, gloria e caratteristica della capitale dei Longobardi, ma nel Duomo rinascimentale, ideato dal Bramante, architetto della Chiesa delle Grazie, a Milano, e dall'Amadeo, architetto della Certosa di Pavia. Al confronto con gli altri tre Santi che abbiamo ricordato, Agostino, Boezio ed Alessandro Sauli, la vita e la figura di San Folco o Fulco non è

PREGHIERA A SAN FOLCO SCOTTI

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O Dio, che hai dato al tuo popolo San Folco Scotti vescovo, con il suo aiuto rendici forti e perseveranti nella fede, per collaborare assiduamente all'unità della Chiesa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

Martedì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima Lettura Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! Ef 5,21–33 Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Ef 5,21-33   Fratelli, nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto. E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo

Santi Crisante e Daria

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 Crisante e Daria erano due nobili sposi romani ricchi di doti naturali e di ricchezze. Conosciuta la religione cristiana, il marito ebbe cura di istruire anche la sua sposa Daria e questa, abbracciata la fede cattolica, fu tutto zelo col marito per conquistare alla verità le matrone romane che aveva modo di avvicinare.  Il loro zelo e la loro opera furono efficacissimi tra la moltitudine dei pagani, e le conversioni furono innumerevoli sia tra gli uomini per opera di Crisante, che fra le donne per opera della sua santa sposa Daria. Ma la loro opera non poteva restare nascosta in tempo di persecuzione, per cui essendone venuto a conoscenza il prefetto Cirino, furono fatti arrestare e dati in mano al tribuno Lisia perchè facesse loro rinnegare la fede ed in caso contrario li giustiziasse. Arrestati dai soldati del prefetto, furono entrambi sottoposti ai tormenti. Ma la loro invitta costanza trionfò di ogni ostacolo. Incatenati mani e piedi e gettati in una tetra prigione, ebbero per mir

PREGHIERA A SANTI CRISANTE E DARIA

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O Dio, che nel glorioso martirio dei Santi Crisante e Daria ci hai dato un segno della tua presenza amorosa nella Chiesa, concedi a noi, che confidiamo nella sua intercessione, di imitarlo nella fermezza della fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo. 

Lunedì della XXX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima Lettura Camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato. Ef 4,32–5,8 Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Ef 4,32-5,8   Fratelli, siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra voi – come deve essere tra santi – né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono cose sconvenienti. Piuttosto rendete grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro – cioè nessun idolatra – ha in eredità il regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi inganni con parole vuote: per queste cose infatti l’ira di Dio viene sopra coloro che gli disobbediscono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Un tempo inf

Sant'Antonio Maria Claret

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Era il 23 dicembre 1807. Nel piccolo paese di Sallent (Barcellona) veniva alla luce Antonio M. Claret. Ottimi genitori i suoi: onesti, laboriosi, fiduciosi nella Provvidenza Divina. Se la radice era sana, il frutto fu squisito. Antonio si distinse presto per la devozione alla Vergine e all'Eucarestia. Spesso con la sorella si recava nel vicino Santuario e recitava devotamente il S. Rosario. Maria gradiva quest'omaggio. Si dice infatti che fu salvato dalla Vergine mentre i flutti del mare stavano per inghiottirlo. Le buone doti d'animo coltivate per mezzo di una accurata educazione familiare maturarono in lui la vocazione al sacerdozio. Con una volontà tenace e costante seppe superare gli ostacoli. Tra un'occupazione e l'altra trovava il tempo per applicarsi agli studi del latino. Ebbe la consolazione di trovarsi molto presto libero dal mestiere di operaio tessile e così poter prepararsi al sacerdozio. Il 13 giugno 1835 saliva l'altare per celebrare la Prima Mess

PREGHIERA A SANT'ANTONIO MARIA CLARET

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Signore, Dio nostro, che hai scelto Sant' Antonio Maria Claret come fondatore della nostra Famiglia, e hai voluto che, ardendo di carità, godesse delle calunnie e dei tormenti; concedi benigno che, aderendo fedelmente ai suoi insegnamenti, proclamiamo la tua gloria in ogni parte del mondo e ricerchiamo sempre con sollecitudine la salvezza di tutti gli uomini. Per Cristo, nostro Signore. Amen.

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura La preghiera del povero attraversa le nubi. Sir 35,15b-17.20-22a Dal libro del Siràcide Sir 35,15b-17.20-22a   Il Signore è giudice e per lui non c’è preferenza di persone. Non è parziale a danno del povero e ascolta la preghiera dell’oppresso. Non trascura la supplica dell’orfano, né la vedova, quando si sfoga nel lamento. Chi la soccorre è accolto con benevolenza, la sua preghiera arriva fino alle nubi. La preghiera del povero attraversa le nubi né si quieta finché non sia arrivata; non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità. Parola di Dio.   Salmo Responsoriale Dal Sal 33 (34) R. Il povero grida e il Signore lo ascolta. Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. R.   Il volto del Signore contro i malfattori, per eliminarne dalla terra il ricordo. Gridano e il Signore li ascolta, li libera da tutte le loro angosce.

San Giovanni da Capestrano

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Coloro i quali dicono che i sacerdoti, i religiosi e le suore sono gente inutile, hanno in questo Santo una solenne smentita. Giovanni da Capestrano fu prete, religioso, apostolo, guerriero e accorto diplomatico: suo nome merita di stare accanto a quello dei più gran di uomini della storia. Nacque a Capestrano in Abruzzo. Fece suoi studi a Perugia, ove fece tali progressi specialmente nel diritto, che Ladislao, re di Napoli, gli affidò il governo di parecchie città del suo regno. Mentre il Santo si sforzava di apportare la pace tra le fazioni, fu preso egli stesso e legato. Liberato insperatamente, entrò nei Minori Francescani, ove fu discepolo di san Bernardino da Siena, dal quale apprese specialmente l'amore al nome di Gesù e alla Vergine SS., amore e culto che poi propagò grandemente. Ricusato per umiltà il vescovado di Aquila, si diede alla riforma dei costumi, coll'esempio e cogli scritti. Percorse quasi tutta l'Italia, predicando e conducendo innumerevoli anime a Dio.

PREGHIERA A SAN GIOVANNI DA CAPESTRANO

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O glorioso San Giovanni uomo di Dio e della Chiesa, animatore di schiere audaci, noi Cappellani militari delle Forze armate di Terra, di Cielo e di Mare. Ti preghiamo con lo stesso ardore che Tu avesti quando invocavi il Signore nel guidare i Tuoi uomini alla salvaguardia della cristiana civiltà Anche noi, per dovere sacro a Dio e alla Patria, siamo chiamati a sostenere le nuove generazioni nella ricerca e nella difesa dei supremi valori della giustizia e della pace. Insegnaci ad amare i nostri soldati come Tu li amavi, a sentirli vicini più; che fratelli, a capirli nelle loro aspirazioni umane e spirituali. Aiutaci a portare nel cuore delle nostre Unità la stessa passione di fede e l'integrità della nostra testimonianza. Questo ci chiedono i nostri uomini d'arme e questo dobbiamo porgere loro. A Te perciò, o celeste nostro Patrono, noi ricorriamo; da Te, o apostolo serafico, noi impetriamo e per i Tuoi meriti aspettiamo i Doni dello Spirito. Amen. 

Sabato della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima Lettura Cristo è il capo: da lui tutto il corpo cresce. Ef 4,7-16 Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni Ef 4,7-16   Fratelli, a ciascuno di noi, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: «Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini». Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da

San Giovanni Paolo II

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Di solito, perché uno sia ufficialmente dichiarato santo, ne deve passare di acqua sotto i ponti del Tevere, con il rischio che il suo ricordo si disciolga nel vischioso amalgama del tempo. Poche le eccezioni. Una ha riguardato papa Giovanni Paolo II, scomparso nel 2005. Con lui la burocrazia vaticana ha bruciato i tempi, accogliendo l'appello lanciato a gran voce dalle centinaia di migliaia di persone accorse a Roma a rendergli l'estremo riconoscente: «Subito santo!».  Il ricordo del papa venuto dall'Est è ancora vivissimo nel cuore e nella memoria di moltissimi. Chi ha qualche anno di più lo ricorda affacciato al balcone di San Pietro, sconosciuto cardinale di Cracovia, rivolgere con voce robusta ben impostata e in un italiano un po' acerbo, il primo saluto ai fedeli romani, dopo la sua elezione a sommo pontefice. Queste le parole con cui ha inaugurato il suo pontificato, il 22 ottobre 1978: « Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua sal