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Visualizzazione dei post da novembre, 2022

SANT'ANDREA, apostolo – Festa

Prima Lettura La fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo. Rm 10,9-18 Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani Rm 10,9-18   Fratello, se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato». Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di

Sant’Andrea Apostolo

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Il paganesimo della Roma imperiale con tutte le seduzioni e le lusinghe della sua brutale sensualità avvolgeva con funeste ed insidiose spire il popolo ebreo, che attendeva con fede incrollabile l'Emmanuele, colui che sarebbe stato la salvezza d'Israele. Ed ecco squillare nel deserto della Giudea la voce ammonitrice del Battista, che chiamava i popoli alla penitenza, perché il Messia promesso da Dio era per apparire. Attratto dalla sua ispirata parola, Andrea, pescatore di Betsaida, divenne suo discepolo. Allorché il Battista, vedendo passare il Messia, gridò agli astanti: « Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo », Andrea era presente e segui Gesù Cristo con un suo compagno. Il Redentore, appena si accorse dei due, si rivolse a loro e disse:  « Chi cercate? ».  « Maestro, risposero quelli, dove abiti? ».  « Venite e vedrete », rispose Gesù.  Ed andarono quei fortunati discepoli, e videro non solo la semplice abitazione del Salvatore, ma furono cos

PREGHIERA A SANT' ANDREA

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Per quell'ammirabile prontezza con cui voi, o glorioso Sant' Andrea, vi deste a seguir Gesù Cristo ed a Lui conduceste il vostro fratello, che divenne poi il capo dell'Apostolico collegio e la pietra fondamentale della chiesa; deh! ottenete e noi tutti la grazia di seguir prontamente le divine ispirazioni, di confessar generosamente la verità, di amar sempre le croci e i patimenti di questa terra, al fine di assicurarci i beni perfetti ed eterni del Paradiso.

Martedì della I settimana di Avvento

Prima Lettura Su di lui si poserà lo spirito del Signore. Is 11,1-10 Dal libro del profeta Isaìa Is 11,1-10   In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e d'intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore.   Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio. La giustizia sarà fascia dei suoi lombi e la fedeltà cintura dei suoi fianchi. Il lupo dimorerà insieme con l'agnello; il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un piccolo fanciullo li guiderà. La mucca e l'orsa pascoleranno insieme; i loro picc

San Saturnino di Tolosa

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 Fra i primi apostoli che il Papa S. Fabiano mandò ad evangelizzare le Gallie vi fu S. Saturnino il quale pose la sua sede a Tolosa e la illustrò con un fecondo apostolato di bene ed infine col suo martirio.  Lo storico Venanzio, che scrisse gli atti del suo martirio, ci dice che solo a prezzo di enormi fatiche riuscì a convertire un gran numero di idolatri ed a fondare chiese. Aveva il santo Vescovo eretta una chiesa vicino al Campidoglio di Tolosa, ed ogni mattina vi si recava per celebrare i Divini Misteri. Ma nel breve tragitto doveva passare dinanzi ad un gran tempio pagano, ed al suo passaggio gli oracoli non davano alcun responso per timore dell'uomo di Dio. I capi pagani si chiesero a vicenda da che cosa poteva dipendere quello strano silenzio. Quand'ecco un pagano raccontò loro che era sorta in città una setta che voleva la distruzione degli dèi ed il cui capo era Satumino, quegli stesso che tutte le mattine si vedeva passare dinanzi al loro tempio. Allora tutti ad una

PREGHIERA A SAN SATURNINO DI TOLOSA

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O Dio, che nel glorioso martirio di San Saturnino vescovo ci hai dato un segno della tua presenza amorosa nella Chiesa, concedi a noi, che confidiamo nella sua intercessione, di imitarlo nella fermezza della fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Lunedì della I settimana di Avvento

Prima Lettura Ci sarà gioia per gli scampati di Israele. Is 4,2-6 Dal libro del profeta Isaìa Is 4,2-6   In quel giorno, il germoglio del Signore crescerà in onore e gloria e il frutto della terra sarà a magnificenza e ornamento per i superstiti d’Israele. Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo: quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme. Quando il Signore avrà lavato le brutture delle figlie di Sion e avrà pulito Gerusalemme dal sangue che vi è stato versato, con il soffio del giudizio e con il soffio dello sterminio, allora creerà il Signore su ogni punto del monte Sion e su tutti i luoghi delle sue assemblee una nube di fumo durante il giorno e un bagliore di fuoco fiammeggiante durante la notte, perché la gloria del Signore sarà sopra ogni cosa come protezione, come una tenda sarà ombra contro il caldo di giorno e rifugio e riparo contro la bufera e contro la pioggia. Parola di Dio. COMMENTO PRIMA LETTURA  Ci sarà gioia per

San Giacomo della Marca

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S. Giacomo della Marca nacque a Monteprandone, provincia di Ascoli Piceno, da poveri genitori. Studiò in varie città delle Marche e dell'Umbria e fu maestro di scuola.  A vent'anni, preso dalla bellezza dell'ideale francescano, abbandonò il mondo ed entrò in religione. Il suo primo maestro fu S. Bernardino da Siena. E di tanto padre il nostro Giacomo (al secolo Domenico) sarà degno figlio. Come lui predicatore, lo imitò nello zelo e nella santità. La sua vita, dal lato umano, è un romanzo d'avventure. Girò l'Europa e specialmente l'Italia, l'Ungheria, l'Austria, la Boemia e in alcuni paesi fondò pure dei conventi. Ovunque predicò e combattè eresie, sempre obbediente alla volontà del Pontefice, che lo spostava da una regione all'altra. Ma il suo principale campo di lotta fu l'Italia, dove combattè la setta dei « Fraticelli », predicò quaresime, illustrò concili e congressi con la sua presenza e l'autorità della sua parola. All'Aquila, dove

PREGHIERA A SAN GIACOMO DELLA MARCA

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O glorioso San Giacomo, a te ricorriamo in questo momento di necessità e di sofferenza. Non negare la tua intercessione a noi poveri peccatori ed ottienici da Gesù la grazia che tanto ci sta a cuore. Concedici di camminare dietro i tuoi esempi: rendici sensibili alla Parola di Dio, abbatti le nostre idolatrie, sradica l'odio dal cuore, distruggi tutti i germi dell'egoismo e del peccato; perchè anche in noi fioriscano le virtù della bontà, del-l'amore verso tutti e dell'autentica santità. A lode della Santa Trinità. Amen. 

I DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A

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Prima Lettura  Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno. Is 2,1-5 Dal libro del profeta Isaìa Is 2,1-5   Messaggio che Isaìa, figlio di Amoz, ricevette in visione su Giuda e su Gerusalemme. Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà saldo sulla cima dei monti e s’innalzerà sopra i colli, e ad esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e diranno: «Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci insegni le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri». Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli sarà giudice fra le genti e arbitro fra molti popoli. Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra. Casa di Giacobbe, venite, camminiamo nella luce del Signore. Parola di Dio. COMMENTO PRIMA LETTURA  Il Signore unisce tutti i popoli nella pace et

Beata Vergine della Medaglia Miracolosa

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La Beata Vergine Maria della Medaglia Miracolosa dal 1894 si festeggia, al termine d'una novena, il 27 novembre alle ore 17, ovvero, come recita la supplica «proprio nel giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia». La novena perpetua di norma si tiene ogni sabato, o almeno al 27 di ogni mese, con la recita integrale del rosario: tre corone, almeno fino all'introduzione dei misteri luminosi, voluti da Giovanni Paolo II nel 2002, poiché i 15 misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi corrisponderebbero ai 15 anelli che la Madonna portava durante l'apparizione a suor Labouré.  La Madonna apparve a Santa Caterina Labourè presso la Rue du Bac a Parigi il 27 novembre del 1830 vestita di un abito di seta bianca e teneva il mondo tra le mani, stringendolo all’altezza del cuore. L’immagine era racchiusa in una cornice ovale, come se si delineasse il bozzetto di una medaglia, contornata da una scritta in lettere d’oro: «O Maria concepita senza peccat

SUPPLICA ALLA MADONNA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA

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Da recitarsi alle 17 del 27 novembre, festa della Medaglia Miracolosa, in ogni 27 del mese e in ogni urgente necessità. O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia. Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto c

PREGHIERA ALLA BEATA VERGINE DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA

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Oh, Maria, Madre mia amabilissima. io figlio Tuo, mi offro oggi a Te e consacro per sempre al Tuo Cuore Immacolato, tutto quanto mi resta di vita, il mio corpo con tutte le sue miserie, la mia anima con tutte le sue debolezze, il mio cuore con tutti i suoi affetti e desideri, tutte le preghiere, fatiche, amori, sofferenze e lotte, in special modo la mia morte con tutto ciò che l'accompagnerà, i miei estremi dolori e la mia ultima agonia. Tutto questo, Madre mia, lo unisco per sempre ed irrevocabilmente al Tuo amore, alle Tue lagrime, alle Tue sofferenze! Madre mia dolcissima, ricordati di questo Tuo figlio e della consacrazione che fa. di se stesso al Tuo Cuore Immacolato, e se io, vinto dallo sconforto e dalla tristezza, dal turbamento o dall'angoscia, arrivassi qualche volta a dimenticarmi di Te, oh, allora, Madre mia, Ti chiedo e Ti supplico istantemente, per l'amore che porti a Gesù, per le Sue Piaghe, e per il Suo Sangue, di proteggermi come figlio Tuo, e di non abband

Sabato della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima Lettura Non vi sarà più notte perché il Signore Dio li illuminerà. Ap 22,1–7 Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo Ap 22,1-7   L’angelo del Signore mostrò a me, Giovanni, un fiume d’acqua viva, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall’altra del fiume, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni. E non vi sarà più maledizione. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello: i suoi servi lo adoreranno; vedranno il suo volto e porteranno il suo nome sulla fronte. Non vi sarà più notte, e non avranno più bisogno di luce di lampada né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà. E regneranno nei secoli dei secoli. E mi disse: «Queste parole sono certe e vere. Il Signore, il Dio che ispira i profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi le cose che devono accadere

San Leonardo da Porto Maurizio

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 Questo mistico fiore della numerosa famiglia dei seguaci di S. Francesco d'Assisi ebbe i natali a Portomaurizio, cittadina della Liguria, il 20 dicembre 1676.  I genitori, cristiani di specchiata virtù, l'educarono secondo le massime del Vangelo, ed il fanciullo corrispose fedelmente alle loro cure. Per la sua svegliata intelligenza, ancora bambino, fu chiamato a Roma da uno zio paterno, perché potesse attendere allo studio con maggior frutto. Ammesso nelle scuole dei Gesuiti, fu tanto il profitto intellettuale e morale di Leonardo, che in breve fu il modello di tutti i suoi condiscepoli. Durante i corsi di studio, si sentì inclinato alla vita religiosa e manifestò il suo desiderio di lasciare il mondo, ma lo zio si mostrò contrario, e poichò il nipote insisteva lo cacciò' di casa ricolmandolo di ingiurie. Il Signore però benedisse i suoi desideri e poco dopo potè entrare in un convento di Padri Francescani. Compì con singolare fervore l'anno di noviziato, terminato il

PREGHIERA A SAN LEONARDO DA PORTO MAURIZIO

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O glorioso S. Leonardo che spinto dall' amore di Dio, correste instancabile per città e villaggi predicando alle creature le verità eterne; deh! fate sentire ai nostri cuori tanto pigri nel bene, quelle inspirazioni che vi animavano a faticare senza riposo, onde le anime nostre non conoscano stanchezza nella corsa al Paradiso e non anelino altro riposo che quello dell' eternità beata. Cosi sia.

Venerdì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima Lettura I morti vennero giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Vidi la Gerusalemme nuova scendere dal cielo. Ap 20,1–4.11–21,2 Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo Ap 20,1-4.11-21,2 Io, Giovanni, vidi un angelo che scendeva dal cielo con in mano la chiave dell'Abisso e una grande catena. Afferrò il drago, il serpente antico, che è diavolo e il Satana, e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell'Abisso, lo rinchiuse e pose il sigillo sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni, dopo i quali deve essere lasciato libero per un po' di tempo. Poi vidi alcuni troni - a quelli che vi sedettero fu dato il potere di giudicare - e le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni. E vidi un grande trono bianco e C

Santa Caterina d’Alessandria

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Nata da stirpe reale, fu dotata dalla natura di un ingegno e di una bellezza così rara, che era stimata la più fortunata giovane della città.  Ammaestrata in tutte le scienze, ma soprattutto nella filosofia dai più celebri retori, seppe innalzare il suo intelletto al disopra delle cose materiali, e dalle creature ascendere al Creatore. Perciò, appena senti parlare della religione di Cristo, il suo acuto ingegno aiutato dalla grazia di Dio comprese che essa era la vera dottrina, e l'avrebbe abbracciata subito, se alcuni legami terreni non le avessero impedito il passo decisivo. Ma il Signore, che la voleva sua sposa, affrettò il suo ingresso nello stuolo delle candide colombe a lui consacrate. Compresa dell'amore che il Signore nutriva per lei, si fece battezzare, dedicandosi totalmente alla beneficenza ed alla istruzione dei pagani. E tanto crebbe la fama della sua carità e del suo sapere, che giunse alle orecchie dello stesso imperatore Massimino, uomo tristemente celebre per

PREGHIERA A SANTA CATERINA D'ALESSANDRIA

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O candido fiore del cielo e gloriosa Santa Caterina, che, arricchita dalla natura e dalla grazia di tutte le prerogative che possono promettere una gran fortuna nel mondo, non vi compiaceste mai di altro che di osservare esattamente la legge santissima di Gesù Cristo, e nel confessare la Sua fede (lavanti a giudici e tiranni, otteneteci, Vi preghiamo, la grazia di non istimare giammai se non i veri beni, cioè la vera Fede in Gesù, né di altro essere premurosi che d' avanzarci nella santità. Concedeteci la Vostra Benigna protezione nei mali di questa vita e guidateci, con l' esempio delle Vostre virtù, alla salute della vita eterna.

SANTI ANDREA DUNG-LAC, presbitero e compagni, martiri – memoria

Prima Lettura È caduta Babilònia la grande. Ap 18,1-2.21-23; 19,1-3.9a Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo Ap 18, 1-2.21-23; 19,1-3.9a   Io, Giovanni, vidi un altro angelo discendere dal cielo con grande potere, e la terra fu illuminata dal suo splendore. Gridò a gran voce: «È caduta, è caduta Babilònia la grande, ed è diventata covo di demòni, rifugio di ogni spirito impuro, rifugio di ogni uccello impuro e rifugio di ogni bestia impura e orrenda». Un angelo possente prese allora una pietra, grande come una macina, e la gettò nel mare esclamando: «Con questa violenza sarà distrutta Babilònia, la grande città, e nessuno più la troverà. Il suono dei musicisti, dei suonatori di cetra, di flauto e di tromba, non si udrà più in te; ogni artigiano di qualsiasi mestiere non si troverà più in te; il rumore della macina non si udrà più in te; la luce della lampada non brillerà più in te; la voce dello sposo e della sposa non si udrà più in te. Perché i tuoi mercanti erano i gran

Santi Martiri Vietnamiti

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La storia di questi martiri iniziò nel 1615, quando due gesuiti sbarcarono nel porto di Tourane (oggi Da Nang) e furono poi raggiunti nel 1624 da Alexander Rhodes, considerato il vero fondatore della Chiesa. in quel paese.  Inizialmente i cristiani avevano simpatia per le autorità e vivevano in pace, poi quando una siccità devastò il Paese nacque l'ira della popolazione che incolpò i missionari per la loro predicazione, sembrava che i cristiani non ne avessero rispetto per i morti. Nel 1627, dalla Conchinchina (la parte meridionale del paese) i missionari si diressero a nord, nella regione chiamata Tonchino. Il successo fu grande, ma presto sono sorte difficoltà: i missionari furono accusati di minare le fondamenta dello Stato chiedendo ai cristiani di avere una sola moglie. A questo si aggiunse la distruzione delle immagini sacre, simbolo del culto nazionale. Nel 1644, con l'aumentare delle ostilità, i gesuiti lasciarono il paese. Un anno dopo, già alcuni cristiani vietnamiti

I loro nomi erano

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1 Andrea DUNG-LAC, Sacerdote 21-12-1839 2 Domenico HENARES, Vescovo O.P. 25-06-1838 3 Clemente Ignazio DELGADO CEBRIAN, Vescovo O.P. 12-07-1838 4 Pietro Rosa Ursula BORIE, Vescovo M.E.P. 24-11-1838 5 Giuseppe Maria DIAZ SANJURJO, Vescovo O.P. 20-07-1857 6 Melchior GARCIA SAMPEDRO SUAREZ, Vescovo O.P. 28-07-1858 7 Girolamo HERMOSILLA, Vescovo O.P. O1-11-1861 8 Valentino BERRIO OCHOA, Vescovo O.P. 01-11-1861 9 Stefano Teodoro CUENOT, Vescovo M.E.P. 14-11-1861 10 Francesco GIL DE FEDERICH, Sacerdote O.P. 22-O1-1745 11 Matteo ALONso LECINIANA, Sacerdote O.P. 22-O1-1745 12 Giacinto CASTANEDA, Sacerdote O.P. 07-11-1773 13 Vincenzo LE OUANG LIEM, Sacerdote O.P. 07-11-1773 14 Emanuele NGUYEN VAN TRIEU, Sacerdote 17-09-1798 15 Giovanni DAT, Sacerdote 28-10-1798 16 Pietro LE TuY, Sacerdote 11-10-1833 17 Francesco Isidoro GAGELIN, Sacerdote M.E.P. 17-10-1833 18 Giuseppe MARCHAND, Sacerdote M.E.P. 30-11-1835 19 Giovanni Carlo CORNAY, Sacerdote M.E.P. 20-09-1837 20 Vincenzo Do YEN, Sacerdote O.P. 3

Mercoledì della XXXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima Lettura Cantano il canto di Mosè e il canto dell’Agnello. Ap 15,1–4 Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo Ap 15,1-4   Io, Giovanni, vidi nel cielo un altro segno, grande e meraviglioso: sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poiché con essi è compiuta l’ira di Dio. Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco; coloro che avevano vinto la bestia, la sua immagine e il numero del suo nome, stavano in piedi sul mare di cristallo. Hanno cetre divine e cantano il canto di Mosè, il servo di Dio, e il canto dell’Agnello: «Grandi e mirabili sono le tue opere, Signore Dio onnipotente; giuste e vere le tue vie, Re delle genti! O Signore, chi non temerà e non darà gloria al tuo nome? Poiché tu solo sei santo, e tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te, perché i tuoi giudizi furono manifestati». Parola di Dio.   COMMENTO PRIMA LETTURA  Cantano il canto di Mosè e il canto dell’Agnello. L’apocalisse descrive la salvezza finale dei giusti seguendo lo

San Clemente Papa

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 Nacque circa l'anno 30 dell'era volgare in Roma da genitori oriundi della Palestina. Trascorse la giovinezza nella più fedele osservanza della religione paterna; ma quando l'apostolo Pietro venne in questa città a portare la parola del Vangelo, fu tra i suoi primi discepoli e ben presto si distinse fra tutti per fedeltà e integrità di costumi. Più tardi l'Apostolo lo consacrò sacerdote per averlo compagno nel sacro ministero.  Dopo la morte del Principe degli Apostoli, i cristiani lo volevano innalzare subito alla dignità papale, ma egli se ne stimò indegno e fece cadere l'elezione prima su Lino, quindi su Cleto. Quando la vita di questo ultimo venne troncata dalla persecuzione, Clemente fu costretto ad accettare l'onerosa carica. Fu papa zelantissimo, oratore e scrittore: a lui dobbiamo i preziosi atti di tanti gloriosi martiri, avendo egli ordinato a sette notai di raccoglierli per iscritto. La sua attività non sfuggì ai persecutori. Traiano lo voleva indurre