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Visualizzazione dei post da aprile, 2023

IV DOMENICA DI PASQUA – ANNO A

Prima Lettura Dio lo ha costituito Signore e Cristo. At 2,14a.36-41 Dagli Atti degli Apostoli At 2,14a.36-41 [Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Sappia con certezza tutta la casa d'Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». All'udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!». Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone. Parola di

San Pio V Papa

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 S. Pio V nacque in un paese del Piemonte chiamato Bosco, ma discendeva dalla nobile famiglia dei Ghisieri, di Bologna. Frequentando da piccino un convento di Domenicani finì per abbracciarne l'ordine. Si distinse per profondità di sapere e sodezza di virtù, e perciò fu promosso al sacerdozio. Con grande zelo disimpegnò sotto i Papi Paolo IV e Pio IV i gravi uffici di inquisitore di Lombardia e quindi di vescovo di Alessandria: uffici nei quali non solo divenne celebre per il suo ardente zelo, ma anche per la prudenza e perspicacia con cui seppe disimpegnarli. Rimasta, più tardi, vacante la sede romana, il Chisleri venne eletto Sommo Pontefice, assumendo il nome di Pio V. I tempi erano tristi; l'eresia luterana che spargeva faville di ribellione ovunque, minacciava la fede cattolica in tanti paesi, mentre la Chiesa nel Concilio di Trento ricorreva a tutti i mezzi per arrestarla. Fu in questa lotta immane che si svolse l'immenso apostolato del santo Pontefice Pio V. Egli inc

PREGHIERA A SAN PIO V

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O Dio, che hai scelto il Papa San Pio V per la difesa della fede e il rinnovamento della preghiera liturgica, concedi anche a noi di partecipare con vera fede e carità operosa ai tuoi santi misteri. Per Cristo nostro signore. Amen

SANTA CATERINA DA SIENA, vergine e dottore della Chiesa, patrona d'Italia e d'Europa – Festa

Prima Lettura Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato. 1Gv 1,5-2,2 Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo 1Gv 1,5-2,2   Figlioli miei, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna. Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato. Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi. Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la v

Santa Caterina da Siena

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 Il Signore è solito servirsi di umili e deboli creature per operare cose grandi: si servì di Ester per liberare il suo popolo dalla morte, di Giuditta per abbattere l'invitto Oloferne, si servì di Maria SS. per compiere la Redenzione, si servì di S. Caterina da Siena per dare la pace alla Chiesa e ai popoli del suo tempo.  Nacque Caterina nell'illustre città di Siena, focolaio di grandi santi, nell'anno 1347. Già a sette anni la santa fanciulla manifestò una pietà non comune e una virtù tale per cui a otto anni fece voto di verginità. Per mantenersi fedele a questa promessa restò sempre ritirata, parca nel parlare, in continua unione col Divino Sposo mediante l'orazione e particolarmente colla mortificazione del suo corpo che macerò con digiuni e flagelli ed ancor più con la mortificazione interna. La fanciulla, fatta segno a ingiurie e villanie, rimase ferma tutto soffrendo per Gesù e infine fu vittoriosa. I suoi genitori, scorgendo la mano di Dio che difendeva e guid

PREGHIERA A SANTA CATERINA DA SIENA

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O Caterina da Siena eletta Vergine del Signore, noi Ti invochiamo come nostra speciale protettrice o dosideriamo vivamente che Tu c'impetri grazia di ben conoscerTi e di imitarTi. Tu prudente, Tu forte. Tu angelicamente casta, sei grande principalmente perché molto e molto santamente amasti. Il Tuo amore fu Gesù Cristo, e in Lui amasti di amore colorito o particolarissimo la Chiesa, Il Papa, che solevi chiamar < babbo mio dolce >> e l'Italia Tua. Da questi tre amori nacque in Te un mirabile apostolato muliebre; e in gusto Tuo apostolato Tu dolcemente gridavi per tutta Italia: Pace, pace, pace. Ora noi umilmente e fiduciosamente Ti preghiamo di impetrarci da Gesù Cristo la pace, che Egli venne a dare al mondo. Deh, concedici che anche tra i dolori e lo tempeste della vita ciascuno di noi sia prima in pace con se stesso, e poi che la nostra parola e la nostra vita riescano apportatrici di pace a tutti gli altri.

Venerdì della III settimana di Pasqua

Prima Lettura Egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni. At 9,1-20 Dagli Atti degli Apostoli At 9,1-20 In quei giorni, Sàulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damàsco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damàsco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Sàulo, Sàulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Sàulo allora si alzò da terra, ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla.

Santa Valeria di Milano

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Santa Valeria è più conosciuta per essere stata la moglie di San Vitale, un ufficiale dell'esercito ucciso e martirizzato nella città di Ravenna, e madre dei Santi martiri gemelli Gervasio e Protasio, visse nel III secolo.  Avrebbe desiderato portare con se il marito morto alle porte di Ravenna, ma i cristiani del luogo glielo impedirono. Quindi si mise in viaggio per Milano ma incontrò dei contadini pagani e rifiutatasi di rimanere con loro facendo sacrifici agli dei, venne così violentemente percossa che morì dopo qualche giorno. Pur essendo rappresentata già in epoca antica nei mosaici di Sant'Apollinare nuovo a Ravenna, Valeria non ha un'iconografia specifica. Oltre a Valeria furono fatti Santi anche il marito Vitale e i figli Protasio e Gervasio. MARTIROLOGIO ROMANO. A Ravenna, commemorazione di san Vitale: in questo giorno, come si tramanda, sotto il suo nome fu dedicata a Dio la celebre basilica in quella città. Egli insieme ai santi martiri Valeria, Gervasio, Protas

PREGHIERA A SANTA VALERIA DI MILANO

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O Dio, che nel glorioso martirio di Santa Valeria ci hai dato un segno della tua presenza amorosa nella Chiesa, concedi a noi, che confidiamo nella sua intercessione, di imitarlo nella fermezza della fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

Giovedì della III settimana di Pasqua

Prima Lettura Ecco, qui c'è dell'acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato? Dagli Atti degli Apostoli At 8,26-40 In quei giorni, un angelo del Signore parlò a Filippo e disse: «Àlzati e va' verso il mezzogiorno, sulla strada che scende da Gerusalemme a Gaza; essa è deserta». Egli si alzò e si mise in cammino, quand'ecco un Etíope, eunùco, funzionario di Candàce, regina di Etiòpia, amministratore di tutti i suoi tesori, che era venuto per il culto a Gerusalemme, stava ritornando, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaìa. Disse allora lo Spirito a Filippo: «Va' avanti e accòstati a quel carro». Filippo corse innanzi e, udito che leggeva il profeta Isaìa, gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?». Egli rispose: «E come potrei capire, se nessuno mi guida?». E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui. Il passo della Scrittura che stava leggendo era questo: "Come una pecora egli fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a

Santa Zita Vergine

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 Nel linguaggio medievale, « zita » equivaleva a quella che, nei dialetti toscani, è ancora detta « cita » o « citta ». Voleva dire cioè « ragazza », e il diminutivo di quel termine esiste ancora nel vocabolario italiano: « zitella », cioè non maritata. Santa Zita è dunque la santa ragazza, ed è l'unica Santa di questo nome che ancora viene ripetuto in Toscana, e specialmente in Lucchesia. Santa Zita, infatti, è la Santa di Lucca, e già Dante, per indicare i magistrati della città di Lucca, parlava degli « anziani di Santa Zita ». Zita era nata vicino a Lucca, a Monsagrati, nel 1218, in una famiglia contadina. Non ebbe nessuna particolare istruzione, ma fin da bambina si dette una regola di condotta religiosa chiedendosi semplicemente: « Questo piace al Signore? Questo dispiace a Gesù? ». Con questa linea di condotta crebbe devota e utile, aiutando i genitori a vendere in città i prodotti dei loro campi. A 18 anni entrò a servizio, a Lucca, nella casa dei Fatinelli, anzi nel palazz

PREGHIERA A SANTA ZITA

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O modello di pazienza e di mansuetudine, gloriosa mia patrona Santa Zita, che adempiendo con fedeltà i vostri doveri di stato, giungeste ad una grande santità, volgete ve ne prego uno sguardo d'amore sopra di me vostro devoto. Impetratemi la grazia di potervi imitare nella pratica della virtù, rendetemi pronto nell'obbedire, amante del lavoro, contento della mia condizione, costante nei buoni propositi, mansueto nelle contraddizioni, sottomesso ai miei superiori. Ispiratemi un amore fervente a Gesù ed a Maria, il disprezzo delle vanità del mondo, il coraggio e la prudenza per fuggire i pericoli, e fate che ricco di meriti venga un giorno a lodare Iddio con voi in Paradiso. Amen

Mercoledì della III settimana di Pasqua

Prima Lettura Andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola. At 8,1b-8 Dagli Atti degli Apostoli At 8,1b-8   In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme; tutti, ad eccezione degli apostoli, si dispersero nelle regioni della Giudea e della Samarìa. Uomini pii seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. Sàulo intanto cercava di distruggere la Chiesa: entrava nelle case, prendeva uomini e donne e li faceva mettere in carcere. Quelli però che si erano dispersi andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola. Filippo, sceso in una città della Samarìa, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città. Parola di Dio. COMMENTO PRIMA LETTURA  Andarono di luogo in luogo, annunciando la Parol

San Cleto Papa

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 S. Anacleto nacque in Atene dopo la metà del primo secolo, destinato da Dio a reggere sapientemente la Chiesa in tempi perniciosissimi.  Datosi presto agli studi, si distinse tosto fra i coetanei per la perspicacia del suo ingegno, per l'amore alla religione ed alle pratiche devote e per la bontà del suo carattere. Recatosi a Roma, venne consacrato sacerdote. E fu tanto il progresso che fece nelle vie di Dio, che quando la persecuzione privò la Chiesa del Papa S. Clemente, Anacleto, per unanime consenso del popolo, fu eletto a succedergli sul soglio pontificio. Era L'anno 103, e la Chiesa gemeva sotto la spada dei persecutori. Nei pochi anni di pace era prosperata straordinariamente. L'eroismo dei primi martiri era stato oggetto di ammirazione in tutto l'impero romano: una religione che vantava assertori così tenaci da sacrificare la vita, incuranti dei più atroci tormenti, non poteva essere falsa. I pagani lo compresero, e tutti quelli che cercavano la verità, correva

PREGHIERA A SAN CLETO

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O Signore, che con le solerti cure del tuo beato Pontefice Anacleto hai difeso la Chiesa da terribile persecuzione, concedici benignamente che, invocandolo qual nostro protettore, possiamo essere aiutati dai suoi meriti.

SAN MARCO, Evangelista – Festa

Prima Lettura Vi saluta Marco, figlio mio. 1 Pt 5,5b-14 Dalla prima lettera di san Pietro apostolo 1 Pt  5,5b-14 Carissimi, rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili. Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno, riversando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo. E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. A lui la potenza nei secoli. Amen! Vi ho scritto brevemente per mezzo di Silvano, che io ritengo fratello fedele, per esortarvi e attestarvi che questa è la vera grazia

San Marco Evangelista

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 S. Marco fu eletto da Dio ad essere il portavoce dello Spirito Santo, scrivendo la vita e la dottrina di N. S. Gesù Cristo nel Vangelo che porta il suo nome.  Nacque a Cirene ed era cugino di S. Barnaba: sua madre si chiamava Maria. Rimase ubbidiente alla legge di Mosè fino dopo la risurrezione di Gesù, quando fu da S. Pietro convertito alla fede cristiana, istruito e creato sacro ministro.  Dalla sua conversione in poi non si staccò più dal Principe degli Apostoli, da cui era amato qual tenero figliuolo, come lo chiamò in una sua lettera: « Vi saluta anche Marco, mio figlio ». S. Marco era il segretario, l'interprete di S. Pietro. Il suo Vangelo, come dicono i Ss. Padri, non è altro che la predicazione di S. Pietro fissata sulla carta. Accompagnò l'Apostolo nei suoi viaggi a Roma, ove appunto scrisse il suo Vangelo in lingua greca, la più parlata in quei tempi. Lo scopo del Vangelo secondo S. Marco è di dimostrare la potenza di Gesù Cristo, Figlio di Dio, che si manifesta nel

PREGHIERA A SAN MARCO

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O Glorioso san Marco che foste sempre in onore specialissimo nella chiesa, non solo per i popoli da voi santificati, per il vangelo da voi scritto, per le virtù da voi praticate, e per il martirio da voi sostenuto, ma ancora per la cura speciale che mostrò Iddio per il vostro corpo portentosamente preservato sia dalle fiamme a cui lo destinarono gli idolatri nel giorno stesso della vostra morte, e sia dalla profanazione dei saraceni divenuti padroni del vostro sepolcro in Alessandria, fate che possiamo imitare tutte le vostre virtù.

Lunedì della III settimana di Pasqua

Prima Lettura Non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui Stefano parlava. At 6, 8-15 Dagli Atti degli Apostoli At 6,8-15 In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenèi, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell'Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. Allora istigarono alcuni perché dicessero: «Lo abbiamo udito pronunciare parole blasfeme contro Mosè e contro Dio». E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al sinedrio. Presentarono quindi falsi testimoni, che dissero: «Costui non fa che parlare contro questo luogo santo e contro la Legge. Lo abbiamo infatti udito dichiarare che Gesù, questo Nazareno, distruggerà questo luogo e sovvertirà le usanze che Mosè ci ha tramandato». E tutti quel

San Fedele da Sigmaringen

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 Nacque nel 1577 nella città di Sigmaringa. Il nome di nascita era Marco, cambiato poi in Fedele nella professione religiosa. Nel dargli questo nome, il maestro dei novizi gli disse queste parole dell'Apocalisse: « Sii fedele sino alla morte e ti darò la corona della vita ».  La natura e la grazia lo favorirono dei loro doni e il nostro giovane fece in breve tempo sì ammirabili progressi nella scienza, da essere indicato come esempio ai suoi condiscepoli, ed insieme fiorì meravigliosamente in lui il fiore d'ogni virtù, così da giungere presto all'apice della santità. Studiò filosofia nell'università di Friburgo, e ottenne con brillante esito la laurea dottorale a Villigen, ove esercitò poi l'avvocatura. Ma questa carica, occasione continua di peccato, fu presto abbandonata da quell'anima assetata di giustizia, la quale scelse una via più sicura per la sua eterna salvezza, passando nella famiglia del serafico S. Francesco: si fece religioso cappuccino. In religio

PREGHIERA A SAN FEDELE DA SIGMARINGEN

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O Padre, che al tuo sacerdote San Fedele, ardente di carità, hai dato la grazia di testimoniare con il sangue l'annunzio missionario del Vangelo, per sua intercessione concedi anche a noi di essere radicati e fondati nell'amore di Cristo, per conoscere la gloria del Signore risorto. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

III DOMENICA DI PASQUA – ANNO A

Prima Lettura Non era possibile che la morte lo tenesse in suo potere. At 2,14a.22-33 Dagli Atti degli Apostoli At 2,14a.22-33 [Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene -, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l'avete crocifisso e l'avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: "Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né perm

San Giorgio Martire

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  S. Giorgio visse nel III secolo, sotto l'impero di Diocleziano. Di questo Santo, tanto venerato ovunque, e specialmente in Inghilterra, si hanno poche notizie, tuttavia sappiamo che egli fu onorato in tutta l'antichità quale soldato valoroso e martire illustre, e invocato patrono della milizia cristiana.  Nacque in Cappadocia da genitori cristiani e come il Maestro Divino, crebbe in sapienza, in età ed in grazia presso Dio e gli uomini. Arruolato nella milizia imperiale, grazie alla sua perizia nelle armi e al suo valore salì al grado di capitano. Però servì assai più generosamente a Dio; e combattè sotto una ben più nobile bandiera, quella divina. Fu il campione intrepido di Gesù Cristo, il nemico giurato di Satana: non per nulla è rappresentato in atto di sconfiggere colla lancia il dragone, mentre legata ad un palo sta in atto supplichevole una fanciulla. La Leggenda Aurea narra che a Silena (città della Libia) vi era un drago (raffigurazione del male) che veniva soddisfat

PREGHIERA A SAN GIORGIO

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O glorioso san Giorgio che sacrificaste il sangue e la vita per confessare la fede, otteneteci dal Signore la grazia di essere disposti a soffrire per amor suo qualunque affronto e qualunque tormento, anzi che perdere una sola delle cristiane virtù; fate che, in mancanza di carnefici, sappiamo da noi stessi mortificare la nostra carne cogli esercizi della penitenza, affinchè morendo volontariamente al mondo e a noi medesimi, meritiamo di vivere a Dio in questa vita, per essere poi con Dio in tutti i secoli de' secoli. Amen.

Sabato della II settimana di Pasqua

Prima Lettura Scelsero sette uomini pieni di Spirito Santo. At 6, 1-7 Dagli Atti degli Apostoli At 6,1-7 In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove. Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola». Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani. E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava gra

San Leonida di Alessandria

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Questo nome venne già portato e illustrato dal valoroso re di Sparta, caduto alle Termopili, alla testa dei suoi eroici soldati. Anche il Leonida cristiano fu un valorosissimo combattente che suggellò con il martirio la propria vita e la propria fede. Per di più ebbe la ventura di essere padre di uno degli scrittori cristiani più fervorosi e più arditi. Perciò San Leonida è comunemente designato come « padre di Origene ». Oriundo anch'egli della Grecia. Leonida era maestro di retorica ad Alessandria e padre di sette figli. Al maggiore, Origene ebbe cura di dare un'educazione filosofica e letteraria vastissima, insieme con la conoscenza profonda della Sacra Scrittura. che il giovane imparò addirittura a memoria. Presto, il padre-maestro dovette però frenare l'accesa curiosità del giovane, che voleva sapere tutto di tutto, con una precocità impressionante. Si disse poi che il padre, ammirato da quel fervore spirituale, baciasse, quando dormiva, il petto del figlio, dove s'

PREGHIERA A SAN LEONIDA DI ALESSANDRIA

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San Leonida, padre esemplare di sette figli e confessore intrepido della fede, a te rivolgiamo con fiducia la nostra preghiera, certi della tua intercessione presso Dio, ricco di bontà e di misericordia. Ricordiamo il tuo martirio. Sei stato fedele al Signore fino al dono supremo della vita. Prega per noi, perché testimoniamo ogni giorno con coerenza la professione della nostra fede. Ricordiamo il tuo amore per la parola di Dio. Hai educato all’amore della Sacra Scrittura il tuo figlio Origene, fin dalla sua più tenera età. Prega per noi, perché non dimentichiamo che l’ignoranza della Scrittura è l’ignoranza di Cristo. Ricordiamo la tua singolare pietà. Durante la notte ti avvicinavi al piccolo Origene e gli baciavi il petto, quasi fosse un sacrario dello Spirito Santo. Prega per noi, perché ravviviamo sempre la consapevolezza di essere tempio di Dio. Ricordiamo la tua gratitudine al Signore. Rendevi grazie ogni giorno per il dono della tua famiglia. Prega per noi, perché la nostra pre

Venerdì della II settimana di Pasqua

Prima Lettura Gli apostoli se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù. At 5,34-42 Dagli Atti degli Apostoli At 5,34-42 In quei giorni, si alzò nel sinedrio un fariseo, di nome Gamalièle, dottore della Legge, stimato da tutto il popolo. Diede ordine di far uscire [gli apostoli] per un momento e disse: «Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare a questi uomini. Tempo fa sorse Tèuda, infatti, che pretendeva di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quelli che si erano lasciati persuadére da lui furono dissolti e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse gente a seguirlo, ma anche lui finì male, e quelli che si erano lasciati persuadére da lui si dispersero. Ora perciò io vi dico: non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questo piano o quest'opera fosse di origine umana, verrebbe distrutta; m

SANT’ANSELMO d’Aosta

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 Questo Santo è chiamato, a ragione, il primo degli Scolastici, ossia quei filosofi che ripresero lo studio della vera e sana filosofia del grande Aristotile, cristianizzandola.  Nacque Anselmo ad Aosta, cittadina del Piemonte, nell'anno 1033, da Gandolfo e Ermemberga, nobili e ricchi signori. Il padre, uomo d'affari, poco si curò dell'educazione del figlio, anzi conosciuta la sua vocazione la ostacolò. La madre invece, donna di soda pietà, conscia dell'alta sua missione, già con il latte materne instillò nel figlio quella pietà che in modo straordinarie doveva poi onorare il nostro Santo. Quindicenne deliberò di abbandonare il mondo, tanto gli apparve brutto, e decise di consacrarsi al servizio del Signore. Però la volontà contraria del padre e la repentina perdita della madre lo distolsero dal suo proposito. Così duramente provato, Anselmo s'abbandonò per un po' di tempo al malevolo influsso del mondo: il suo spirito si raffreddò, il mondo gli apparve bello ed