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Visualizzazione dei post da febbraio, 2022

Lunedì della VIII settimana del Tempo Ordinario – anno pari

Prima Lettura Voi amate Gesù Cristo, pur senza averlo visto e credete in lui; perciò esultate di gioia indicibile. 1Pt 1, 3-9 Dalla prima lettera di san Pietro apostolo 1Pt 1,3-9 Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo. Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco – torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia i

San Romano di Condat

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Il monachesimo fu uno dei più larghi e fecondi movimenti religiosi, che producessero effetti di spirituale perfezione e insieme di civile progresso.  Per questo la schiera dei Santi monaci è quasi sterminata. Riempie di luce i secoli più bui del Medioevo; lievita la vita di quella società che sembrava oppressa dalla più torva barbarie. San Romano fa parte della grande famiglia dei monaci francesi, perché la Francia, subito dopo l'Italia, fu la terra propizia al monachesimo. E ciò si spiega col fatto che il monachesimo, per quanto movimento squisitamente cristiano, s'innestava sulla parte migliore della romanità, accogliendo quegli elementi di civiltà latina, che i barbari distruggevano ovunque, ma che non riuscivano a cancellare nell'ambito di quella grande casa romana costituita dal monastero. Ecco perché il monachesimo si propagò e attecchì facilmente nei paesi più fedeli alla tradizione romana. Il Santo di oggi, per quanto francese, fu Romano di nome e di spirito. Entrò

NOVENA a San Giovanni di Dio (dal 27 febbraio al 07 marzo

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SECONDO GIORNO  I. Per quel miracoloso splendore e per quei suoni festivi onde il cielo illustrò la vostra nascita, o glorioso s. Giovanni, impetrate a noi tutti la grazia di mettere ogni nostra compiacenza nel risplendere in faccia dei nostri prossimi per mezzo di virtuose operazioni. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. II. Per quella generosità con cui voi, o glorioso s. Giovanni, sprezzaste tutti gli onori e tutte le pompe del mondo per adempire alla voce del cielo che vi chiamava al soccorso dei più miserabili bisognosi, impetrate a noi tutti la grazia di chiudere l'orecchio del nostro cuore alle lusinghe delle passioni per consacrarci interamente al divino servizio, qualunque sia lo stato in cui ci troviamo. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. III. Per quell’eroismo tutto nuovo con cui voi, o glorioso s. Giovanni, faceste vostra delizia il f

NOVENA a Santa Cunegonda (dal 22 febbraio al 02 marzo)

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SETTIMO GIORNO  I. O gloriosa S. Cunegonda, che tra gli agi della corte e lo splendore del trono non cercaste che la mortificazione dei vostri sensi e la felicità dei vostri sudditi, ottenete a noi tutti la grazia di preferir sempre alle grandezze del mondo la povertà del Vangelo, ai comodi della vita, la penitenza cristiana, affine di edificare i nostri prossimi nell’atto che santifichiamo noi stessi. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. II. O gloriosa s. Cunegonda, che nel primo giorno delle vostre nozze contratte con Enrico re dei Romani, con voto irrevocabile consacraste a Dio, unitamente al vostro sposo, il candidissimo giglio della vostra purità, ottenete a noi tutti la grazia di custodire golosamente una sì bella virtù, fuggendo sempre da tutto quello che potrebbe anche per poco contaminarla. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. III. O gloriosa

NOVENA a Volto Santo di Gesù (dal 20 al 28 febbraio)

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NONO GIORNO O Maria, tu che contemplasti con affetto materno il volto del fanciullo Gesù e con profonda commozione baciasti il suo volto insanguinato, aiutaci a collaborare con te all'opera della redenzione perché si instauri nel mondo il regno del tuo Figlio, che è regno di verità e di vita, di santità e di grazia, di giustizia, di amore e di pace. O Maria, Madre della Chiesa, intercedi per noi.

ANGELUS 27 febbraio 2022

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 ANGELUS 27 febbraio 2022 https://youtu.be/FAhzO4XGwwU Il Papa: le parole hanno un peso, parlare con mitezza per non distruggere gli altri All'Angelus, Francesco invita a fare attenzione al linguaggio utilizzato che può "alimentare pregiudizi, alzare barriere" e "inquinare il mondo". Poi denuncia: sui social tante fake news e aggressività. Il Pontefice chiede di riflettere sul proprio sguardo: "Tante volte ci lamentiamo per cosa non va nella società, nella Chiesa, nel mondo, senza metterci in discussione. Guardiamo gli altri come ci guarda Dio che non vede in noi sbagli irrimediabili, ma figli che sbagliano" “Parliamo con mitezza o inquiniamo il mondo spargendo veleni: criticando, lamentandoci, alimentando l’aggressività diffusa?” In un momento di crisi e di tensione, di paura e di squilibri internazionali, Francesco esorta alla pace che, dice all’Angelus, si costruisce a cominciare dal linguaggio. Soffermandosi sul Vangelo di Luca di oggi, in cui “Ges

VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura Non lodare nessuno prima che che abbia parlato. Sir 27,5-8 (NV) [gr. 27,4-7] Dal libro del Siracide Sir 27,5-8, (NV) [gr. 27,4-7] Quando si scuote un setaccio restano i rifiuti; così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti. I vasi del ceramista li mette a prova la fornace, così il modo di ragionare è il banco di prova per un uomo. Il frutto dimostra come è coltivato l'albero, così la parola rivela i pensieri del cuore. Non lodare nessuno prima che abbia parlato, poiché questa è la prova degli uomini. Parola di Dio. COMMENTO PRIMA LETTURA  Non lodare un uomo prima che abbia parlato. Ecco una serie di riflessioni del Siracide, sapiente biblico la cui opera è giunta a noi in versione greca eseguita nel 132 a.C. da un suo nipote. L’oscurità della coscienza si dirada attraverso la riflessione, proprio come il setaccio svela pula e grano: <<Quando un uomo riflette gli appaiono i suoi difetti>> (v. 4). Il vero valore di una persona si scopre solo attraverso

San Gabriele dell'Addolorata

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Francesco Possenti nacque ad Assisi il I marzo 1838 la nobile famiglia. Dai genitori ricevette quell'educazione cristiana che fu poi il germe della sua vocazione allo stato religioso. Fu giovane elegantissimo, ed era così rigoroso nell'esigere che i suoi abiti fossero ben tenuti e preparati, che facilmente s'irritava se qualche cosa mancava o scorgeva qualche piccola macchia sfuggita alle persone di servizio. Questo suo carattere, che lo portava a commettere impazienze; fu causa talvolta di dispiaceri al padre e ai fratelli. Studiò fino a 17 anni, dopo i quali, addolorato vivamente per la morte della madre, vittima del colera del 1855, si ritirò in religione.  Scelse la regola dei Padri Passionisti, fondati da San Paolo della Croce, per poter consolare col suo delicatissimo cuore i dolori della passione di Gesù Cristo e della Vergine Addolorata. Non più quindi vanità, non più ricercatezze, ma il rozzo saio passionista fu la sua ambizione. Compiuto il noviziato prese il nome

PREGHIERA A SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA

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O Signore, che hai insegnato a San Gabriele dell'Addolorata a meditare assiduamente i dolori della tua dolcissima Madre, e per mezzo di lei lo hai elevato alle vette più alte della santità, concedi a noi, per la sua intercessione e il suo esempio, di vivere tanto uniti alla tua Madre addolorata da goderne sempre la materna protezione. Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Santuario di San Gabriele dell’Addolorata

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Il santuario di San Gabriele dell'Addolorata è un santuario della Chiesa cattolica che si trova ai piedi del Gran Sasso d'Italia, nel comune di Isola del Gran Sasso d'Italia, in provincia di Teramo (Abruzzo). Il complesso comprende 4 strutture principali: il convento, che ospita la sede dei Passionisti, dove nel 1862 morì san Gabriele dell'Addolorata; l'antica chiesa, innalzata nel 1908 in onore di san Gabriele; la nuova chiesa del 1970 in cemento armato, vetro ed acciaio, che in genere viene aperta nei giorni festivi per accogliere l'alto numero di pellegrini (può contenere 5/6 000 persone); la sede del periodico Eco di San Gabriele, rivista mensile collegata all'attività del santuario. Storia Verso il 1215, san Francesco d'Assisi fondò un convento per il suo ordine francescano, nel comune di Isola del Gran Sasso d'Italia, dove rimase fino al tempo delle soppressioni napoleoniche; tale convento è l'attuale Santuario di San Gabriele. A quanto sem

NOVENA a San Giovanni di Dio (dal 27 febbraio al 07 marzo)

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PRIMO GIORNO  I. Per quel miracoloso splendore e per quei suoni festivi onde il cielo illustrò la vostra nascita, o glorioso s. Giovanni, impetrate a noi tutti la grazia di mettere ogni nostra compiacenza nel risplendere in faccia dei nostri prossimi per mezzo di virtuose operazioni. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. II. Per quella generosità con cui voi, o glorioso s. Giovanni, sprezzaste tutti gli onori e tutte le pompe del mondo per adempire alla voce del cielo che vi chiamava al soccorso dei più miserabili bisognosi, impetrate a noi tutti la grazia di chiudere l'orecchio del nostro cuore alle lusinghe delle passioni per consacrarci interamente al divino servizio, qualunque sia lo stato in cui ci troviamo. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. III. Per quell’eroismo tutto nuovo con cui voi, o glorioso s. Giovanni, faceste vostra delizia il fat

Novena a Santa Cunegonda (dal 22 febbraio al 02 marzo)

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SESTO GIORNO  I. O gloriosa S. Cunegonda, che tra gli agi della corte e lo splendore del trono non cercaste che la mortificazione dei vostri sensi e la felicità dei vostri sudditi, ottenete a noi tutti la grazia di preferir sempre alle grandezze del mondo la povertà del Vangelo, ai comodi della vita, la penitenza cristiana, affine di edificare i nostri prossimi nell’atto che santifichiamo noi stessi. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. II. O gloriosa s. Cunegonda, che nel primo giorno delle vostre nozze contratte con Enrico re dei Romani, con voto irrevocabile consacraste a Dio, unitamente al vostro sposo, il candidissimo giglio della vostra purità, ottenete a noi tutti la grazia di custodire golosamente una sì bella virtù, fuggendo sempre da tutto quello che potrebbe anche per poco contaminarla. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. III. O gloriosa s.

NOVENA a Volto Santo di Gesù (dal 20 al 28 febbraio)

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OTTAVO GIORNO Signore Gesù, che nella trasfigurazione sul monte Tabor hai fatto brillare il tuo volto come il sole, fà che anche noi, camminando allo splendore della tua luce, possiamo trasformare la nostra vita e ed essere luce e fermento di verità e di unità. Signore Gesù, che con la tua risurrezione hai vinto la morte e il peccato, cammina con noi.

Sabato della VII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima Lettura Molto potente è la preghiera fervorosa del giusto. Gc 5,13-20 Dalla lettera di san Giacomo apostolo Gc 5,13-20 Fratelli miei, chi tra voi è nel dolore, preghi; chi è nella gioia, canti inni di lode. Chi è malato, chiami presso di sé i presbìteri della Chiesa ed essi preghino su di lui, ungendolo con olio nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo solleverà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati. Confessate perciò i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri per essere guariti. Molto potente è la preghiera fervorosa del giusto. Elìa era un uomo come noi: pregò intensamente che non piovesse, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Poi pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto. Fratelli miei, se uno di voi si allontana dalla verità e un altro ve lo riconduce, costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore lo salverà dalla morte e copri

Sant’Alessandro di Alessandria

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 Sant'Alessandro, Vescovo di Alessandria in Egitto, dal 312 al 326, fu uno dei protagonisti di quella dolorosa lotta che aprì la lunga e insidiosa vicenda dell'eresia nota nella storia della Chiesa con il nome di Arianesimo. Sembra che proprio per invidia di Alessandro, eletto Vescovo di Alessandria, l'ambizioso prete Ario, aspirante a quella nomina, cominciasse la sua insidiosa sobillazione. Colto, eloquente e intrigante, Ario cominciò a diffondere una sua dottrina, secondo la quale soltanto il Padre sarebbe stato Dio, mentre Gesù non sarebbe stato che una pura creatura, la più eccellente, ma non divina né eterna. Dunque né Dio né uomo, ma una specie di demiurgo, intermediario tra il Padre e le sue creature. Il Vescovo Alessandro avvertì immediatamente il pericolo di quella dottrina, che disgregava la Trinità. Cercò con i mezzi più persuasivi di correggere Ario, il quale, avendo già avuto l'adesione di molti monaci e di qualche Vescovo, si sentiva ambiziosamente caposc

NOVENA a Santa Cunegonda (dal 22 febbraio al 02 marzo)

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QUINTO GIORNO  I. O gloriosa S. Cunegonda, che tra gli agi della corte e lo splendore del trono non cercaste che la mortificazione dei vostri sensi e la felicità dei vostri sudditi, ottenete a noi tutti la grazia di preferir sempre alle grandezze del mondo la povertà del Vangelo, ai comodi della vita, la penitenza cristiana, affine di edificare i nostri prossimi nell’atto che santifichiamo noi stessi. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. II. O gloriosa s. Cunegonda, che nel primo giorno delle vostre nozze contratte con Enrico re dei Romani, con voto irrevocabile consacraste a Dio, unitamente al vostro sposo, il candidissimo giglio della vostra purità, ottenete a noi tutti la grazia di custodire golosamente una sì bella virtù, fuggendo sempre da tutto quello che potrebbe anche per poco contaminarla. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. III. O gloriosa s

NOVENA a Volto Santo di Gesù (dal 20 al 28 febbraio)

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SETTIMO GIORNO Signore Gesù, noi sappiamo che ogni uomo è il volto umano di Dio, che con le nostre colpe sfiguriamo e nascondiamo. Tu, che sei la misericordia, non guardare ai nostri peccati, non nasconderci il tuo volto. Il tuo sangue scenda su di noi, ci purifichi e ci rinnovi. Signore Gesù, che fai festa per ogni peccatore che si converte, abbi pietà di noi. 

Novena a San Gabriele dell'Addolorata (dal 18 al 26 febbraio)

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NONO GIORNO Caro san Gabriele, che brilli nel cielo come astro di fulgidissima luce, ti eleggiamo come nostro celeste patrono; ottienici le grazie che con piena fiducia ti domandiamo. Fa' che illuminati dalla tua santità e sorretti dalla tua protezione possiamo seguire il tuo esempio per partecipare un giorno con te alla felicità nel regno dei cieli.  Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre. San Gabriele, prega per noi.

Venerdì della VII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima Lettura Ecco, il giudice è alle porte. Gc 5,9-12 Dalla lettera di san Giacomo apostolo Gc 5,9-12 Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte. Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore. Ecco, noi chiamiamo beati quelli che sono stati pazienti. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione. Soprattutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per la terra e non fate alcun altro giuramento. Ma il vostro «sì» sia sì, e il vostro «no» no, per non incorrere nella condanna. Parola di Dio. COMMENTO PRIMA LETTURA  Ecco, il giudice è alle porte. La pazienza raccomandata da san Giacomo non è la semplice e passiva rassegnazione, ma equivale a una perseveranza motivata dai classici esempi del passato (soprattutto quello di Giobbe) e protesa verso il

San Gerlando

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Al vescovo Gerlando si deve la riorganizzazione della diocesi di Agrigento dopo la lunga occupazione musulmana che durò dall'829 al 1086. Nominato primicerio della Schola cantorunt della chiesa di Mileto (Catanzaro) dal gran conte di Sicilia Ruggero I degli Mtavilla, dopo la riconquista di Agrigento dall'occupazione araba e il ristabilimento della gerarchia ecclesiastica nell'isola, Gerlando fu nominato, dallo stesso conte, vescovo della città nel 1088, consacrato poi a Roma da papa Urbano 11 (la bolla di conferma pontificia è del 1098).  La sua opera di riorganizzazione della comunità cristiana di Agrigento, che dopo l'occupazione musulmana contava pochi cristiani, lo portò in sei anni a costruire l'episcopio e la cattedrale, dedicati alla Madonna e a san Giacomo. Fortificò il castello di Agrigento (nome assunto dalla città nel 1927, ma che allora si chiamava Girgenti dal nome Gergent datole dagli arabi). Partecipò poi al convegno di Mazara del 1098, in cui il cont

Cattedrale di San Gerlando

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 Le sue reliquie sono conservate nella cattedrale di Agrigento, in un'urna d'argento di pregevole fattura. Frutto di nove secoli di costruzioni, rifacimenti, ampliamenti e restauri, si presenta oggi assai complessa nelle sue strutture architettoniche, suggestiva per la sua imponenza ed eleganza ed anche per la varietà degli stili e la ricchezza delle opere d'arte che contiene. Secondo alcuni studiosi, come lo Schubring, la cattedrale sorge sull'area della tempio di Giove Atabirio  o Polieo che, a presidio della città, con quello di Hatena, inglobato nella chiesa di Santa Maria dei Greci, sovrastava l'antica polis. Dopo la conquista normanna della città (1086) e la nomina di San Gerlando a suo vescovo (1088), inizialmente fu cattedrale di Agrigento la chiesa di Santa Maria dei Greci. San Gerlando, poi, in sei anni , edificò la nuova cattedrale con l'episcopio. Molto probabilmente essa venne consacrata dal Santo verso gli anni 1093-95. L'edificio di San Gerlan

PREGHIERA A SAN GERLANDO, VESCOVO

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O Padre, che non fai mancare pastori secondo il tuo cuore, ti ringraziamo perché hai donato alla nostra Chiesa Agrigentina il vescovo Gerlando, pastore attento e docile alla tua chiamata, pellegrino nella nostra terra. Seguendo il tuo Figlio e conformato a Lui ha annunciato il Vangelo in mezzo a noi in tempi difficili e attraverso la Parola e i Sacramenti ha riedificato la comunità dei credenti, rendendola corpo di Cristo nella diversità di carismi e ministeri. Sotto l'azione dello Spirito ha guidato con sapienza i primi passi della nostra comunità, ha sostenuto il cammino di rinnovamento, ha manifestato amore verso i deboli e i poveri Ti chiediamo, per sua intercessione: liberaci dai mali che ci affliggono e dalle tempeste che ci travolgono. Fa' che accogliendo il suo esempio e imitando il suo insegnamento possiamo seguire le sue orme per incarnare il Vangelo e rinnovare il mondo. Amen.

NOVENA a Santa Cunegonda (dal 22 febbraio al 02 marzo)

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QUARTO GIORNO  I. O gloriosa S. Cunegonda, che tra gli agi della corte e lo splendore del trono non cercaste che la mortificazione dei vostri sensi e la felicità dei vostri sudditi, ottenete a noi tutti la grazia di preferir sempre alle grandezze del mondo la povertà del Vangelo, ai comodi della vita, la penitenza cristiana, affine di edificare i nostri prossimi nell’atto che santifichiamo noi stessi. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. II. O gloriosa s. Cunegonda, che nel primo giorno delle vostre nozze contratte con Enrico re dei Romani, con voto irrevocabile consacraste a Dio, unitamente al vostro sposo, il candidissimo giglio della vostra purità, ottenete a noi tutti la grazia di custodire golosamente una sì bella virtù, fuggendo sempre da tutto quello che potrebbe anche per poco contaminarla. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. III. O gloriosa s

NOVENA a Volto Santo di Gesù (dal 20 al 28 febbraio)

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SESTO GIORNO Signore Gesù, che accettasti il bacio traditore di Giuda e sopportasti di essere schiaffeggiato e sputato in faccia, aiutaci a fare della nostra vita un sacrificio a te gradito, portando, ogni giorno, la nostra croce. Signore Gesù, aiutaci a completare quanto manca alla tua passione. 

NOVENA a San Gabriele dell'Addolorata (dal 18 al 26 febbraio)

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OTTAVO GIORNO Caro san Gabriele, tu vivesti talmente immerso nella comunione con Dio da stimare una grazia il morire giovane e perderti nella sua visione eterna; fa' che non attacchiamo il nostro cuore ai beni passeggeri di questo mondo, ma comprendiamo che Dio solo è il sommo bene che può appagare ogni nostro desiderio.  Padre nostro, Ave Maria, Gloria al Padre. San Gabriele, prega per noi. 

Giovedì della VII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

Prima Lettura Il salario dei lavoratori che voi non avete pagato, grida, e le loro proteste sono giunte alle orecchie del Signore onnipotente. Gc 5,1-6 Dalla lettera di san Giacomo apostolo Gc 5,1-6 Ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce, i vostri vestiti sono mangiati dalle tarme. Il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si alzerà ad accusarvi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte agli orecchi del Signore onnipotente. Sulla terra avete vissuto in mezzo a piaceri e delizie, e vi siete ingrassati per il giorno della strage. Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non vi ha opposto resistenza. Parola di Dio. COMMENTO PRIMA LETTURA  Il salario da voi defraudato ai lavoratori grida, e l

Sant’Etelberto

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 Il pagano Etelberto sposò Berta, principessa dei Franchi, consentendole di professare la sua religione e, primo dei sovrani anglosassoni, fu convertito da Agostino di Centerbury inviato dal Papa Gregorio Magno. Il Venerabile Beda narra di un incontro avvenuto sull'isola Tanatos, all'aperto perchè il Re temeva i sortilegi e le magie dei cristiani, e di come Agostino gli andò incontro con una croce d'argento guadagnando la sua fiducia. Etelberto fondò tre diocesi: Centerbury, Rochester e Londra dove iniziò la costruzione della St. Paul's Cathedral. Venerato come Santo insieme alla moglie, non impose mai il cristianesimo ai suoi sudditi. È rappresentato in abiti regali, con lo scettro e la corona. MARTIROLOGIO ROMANO. A Canterbury in Inghilterra, sant’Etelberto, re del Kent, che il vescovo sant’Agostino convertì, primo tra i principi inglesi, alla fede di Cristo.

NOVENA a Santa Cunegonda (dal 22 febbraio al 02 marzo)

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TERZO GIORNO  I. O gloriosa S. Cunegonda, che tra gli agi della corte e lo splendore del trono non cercaste che la mortificazione dei vostri sensi e la felicità dei vostri sudditi, ottenete a noi tutti la grazia di preferir sempre alle grandezze del mondo la povertà del Vangelo, ai comodi della vita, la penitenza cristiana, affine di edificare i nostri prossimi nell’atto che santifichiamo noi stessi. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. II. O gloriosa s. Cunegonda, che nel primo giorno delle vostre nozze contratte con Enrico re dei Romani, con voto irrevocabile consacraste a Dio, unitamente al vostro sposo, il candidissimo giglio della vostra purità, ottenete a noi tutti la grazia di custodire golosamente una sì bella virtù, fuggendo sempre da tutto quello che potrebbe anche per poco contaminarla. Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. III. O gloriosa s.