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Visualizzazione dei post da agosto, 2024

SABATO DELLA XXI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Prima Lettura Dio ha scelto quello che è debole per il mondo. 1Cor 1,26–31 Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 1Cor 1,26-31   Considerate la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili. Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio. Grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto, “chi si vanta, si vanti nel Signore”. Parola di Dio.   Salmo Responsoriale Dal Sal 32 (33) R. Beato il popolo scelto dal Signore. Beata la nazione che ha il Signore come Dio, il popolo che egli ha scelto come sua eredità. Il Sign

San Raimondo Nonnato

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 S. Raimondo, soprannominato Nonnato (non nato) perchè venuto alla luce mediante operazione medica dopo la morte della madre, nacque nella Catalogna l'anno 1204 da nobile famiglia. Suo padre, dopo avergli per qualche tempo permesso di attendere agli studi, all'improvviso lo mandò a lavorare i campi. Raimondo approfittò di questa solitudine per impiegare maggior tempo nell'orazione e per meditare le verità della fede. Visitava spesso una chiesa nella quale si venerava un'immagine della SS. Vergine verso cui fin dall'infanzia professava tenerissima devozione, ed a cui si raccomandava affinché gli facesse conoscere lo stato di vita che doveva eleggere. Dopo aver molto pregato, si sentì ispirato ad entrare nell'ordine della Beata Vergine della Mercede, fondato da poco tempo da San Pietro Nolasco. A questo scopo si portò a Barcellona dal suddetto S. Pietro Nolasco, generale dell'ordine, e dalle sue mani ottenne l'abito religioso. In questo istituto fece tanto

PREGHIERA A SAN RAIMONDO NONNATO

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O amabile San Raimondo, voi che sin dalla più tenera età donaste completamente a Dio, sacrificando ogni cosa per Lui, fate che anche noi indirizziamo tutti gli affetti del nostro cuore al Cielo disprezzando tutte le vanità del mondo. Voi che foste esemplare perfetto di ogni virtù, fate che noi possiamo imitarvi in esse, ma specialmente nella tenera vostra divozione verso il Santissimo Sacramento e la Vergine Santissima, nell'ardente vostra carità verso il prossimo e nell'angelica vostra purezza. Sì, o caro Santo, dal glorioso vostro trono rivolgete a noi benigno il vostro sguardo, e aiutateci sempre, sempre.... affinchè possiamo poi venire in vostra compagnia a godere, con una unione ineffabile, il Sommo Bene per tutta l'eternità. 

VENERDÌ DELLA XXI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Prima Lettura Noi annunciamo Cristo crocifisso: scandalo e stoltezza per gli uomini; ma per coloro che sono chiamati, potenza e sapienza di Dio. 1Cor 1,17–25 Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi 1Cor 1,17-25   Fratelli, Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo. La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: «Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti». Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi in

Santi Felice e Adautto

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 In una sua poesia papa Damaso ricorda Felice e Adautto come martiri cui era prestato un culto nel luogo della loro sepoltura; il Martirologio Geronimiano (e poi altri testi) ne ricordano la memoria al 30 agosto. La prima Vita, che pare databile ad epoca precarolingia (secolo VII), ma è conosciuta in varie versioni, racconta che Felice era romano e presbitero, come un fratello. Arrestato in quanto seguace di Cristo, al tempo di Diocleziano, fu condotto nel tempio di Serapide perché sacrificasse al dio; Felice soffiò sulla statua facendola cadere e lo stesso accadde con le statue di Mercurio e di Diana. La potenza manifestata gli procurò la tortura e la condanna capitale. L'ultimo episodio è sulla via Ostiense, fuori città, dove si alzava un grande albero consacrato agli dei e, nei pressi, un tempio: invitato ancora una volta a sacrificare, Felice ordinò all'albero di cadere nel tempio, rovinandolo, come infatti avvenne. Felice fu allora decapitato e mentre lo portavano poco lon

MARTIRIO DI SAN GIOVANNI BATTISTA – MEMORIA

Prima Lettura Àlzati e di' loro tutto ciò che ti ordinerò. Ger 1,17-19 Dal libro del profeta Geremìa Ger 1,17-19   In quei giorni, mi fu rivolta questa parola del Signore: «Tu, stringi la veste ai fianchi, àlzati e di' loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti di fronte a loro, altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro. Ed ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti». Parola di Dio. Salmo Responsoriale Dal Sal 70 (71) R. La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza. In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. Per la tua giustizia, liberami e difendimi, tendi a me il tuo orecchio e salvami. R.   Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile; hai deciso di darmi salvezza: davvero mia rupe e mia fortezza tu sei! Mio Dio,

Martirio di San Giovanni Battista

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 Nell'anno XV del regno di Tiberio Cesare, Giovanni Battista dal deserto venne alle rive del Giordano, nelle vicinanze di Gerico, per predicarvi il battesimo di penitenza, in preparazione alla venuta del Messia. Tutta Gerusalemme e i paesi circonvicini andavano in massa ad ascoltarlo e molti si convertivano alle sue parole, confessando i loro peccati e ricevendo il battesimo di penitenza. Un giorno che Giovanni, come d'uso, battezzava ed istruiva i peccatori, anche Gesù di Nazareth venne alle rive del Giordano. Il Battista, alla vista di Gesù, interiormente illuminato, riconobbe in lui il Messia aspettato, onde non voleva battezzarlo, stimandosi indegno anche di sciogliergli i legacci dei calzari. Tuttavia Gesù insistette e Giovanni dovette accondiscendere. In quel tempo Erode Antipa, figlio di Erode il Grande, conviveva con Erodiade, moglie di suo fratello. Giovanni, all'udire tale mostruosità, riprese il re di quella colpa, dicendogli francamente che non gli era lecito vi

PREGHIERA A SAN GIOVANNI DECOLLATO

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O glorioso S. Giovanni Battista che santificato da Dio nel seno materno, conservaste intatto il giglio della verginità ed offriste al mondo l'esempio di profonda umiltà e della più rigida penitenza: voi che moriste martire decapitato perché con ardente di zelo per la gloria di Dio, con un coraggio non più veduto, rimproveraste non solo gli scribi e i farisei, ma ancora gli stessi monarchi i più temuti del mondo; ottenetemi, vi prego, d'imitarvi nelle vostre preziose virtù, per mai tralasciare per umani riguardi l'adempimento dei miei doveri, e di non temere altro al mondo fuorché il peccato che mi disgiunge da Dio, mio unico bene. Così sia.

SANT'AGOSTINO, VESCOVO E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA

Prima Lettura Chi non vuole lavorare, neppure mangi. 2Ts 3,6-10.16-18 Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési 2Ts 3,6-10.16-18 Fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, vi raccomandiamo di tenervi lontani da ogni fratello che conduce una vita disordinata, non secondo l’insegnamento che vi è stato trasmesso da noi. Sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi. Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi. Il Signore della pace vi dia la pace sempre e in ogni modo. Il Signore sia con tutti voi. Il saluto è di mia mano, di Paolo. Questo è il segno autografo di ogni mia lettera; io scrivo così. La grazia del Signore nostro

Sant’Agostino

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 Sant'Agostino nasce in Africa a Tagaste, nella Numidia - attualmente Souk-Ahras in Algeria - il 13 novembre 354 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale al 387 il viaggio a Milano, città in cui conosce sant'Ambrogio. L'incontro si rivela importante per il cammino di fede di Agostino: è da Ambrogio che riceve il battesimo. Successivamente ritorna in Africa con il desiderio di creare una comunità di monaci; dopo la morte della madre si reca a Ippona, dove viene ordinato sacerdote e vescovo. Le sue opere teologiche, mistiche, filosofiche e polemiche - quest'ultime riflettono l'intensa lotta che Agostino intraprende contro le eresie, a cui dedica parte della sua vita - sono tutt'ora studiate. Agostino per il suo pensiero, racchiuso in testi come «Confessioni» o «Città di Dio», ha meritato il titolo di Dottore d

PREGHIERA A SANT'AGOSTINO

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O grande luminare della Chiesa, glorioso Sant'Agostino, per quella fervorosa riconoscenza onde, appena convertito, vi deste a studiare la divina legge ed a eccitare l'amore cogli ammirabili « Trattati dell'anima », per quell'ardentissimo zelo Vi applicaste a confutare e a convertire ogni sorta d'eretici, ponendoci sotto la Vostra santa protezione otteneteci grazia per una completa costanza delle pratiche della fede e di essere sempre degni e riconoscenti a tutti i lavori del Cielo, procurando con ogni forza la conversione dei cattivi ed il miglioramento dei buoni, riparando a quel vivere poco conforme ai precetti della Santa Madre Chiesa, per la salute delle anime e delle nostre, nel nome e gloria di nostro Signore Gesù Cristo. Così sia.

SANTA MONICA - MEMORIA

Prima Lettura Mantenete le tradizioni che avete appreso. 2Ts 2,1-3a.13-17 Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési 2Ts 2,1-3a.13-17 Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente. Nessuno vi inganni in alcun modo! Noi dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, per mezzo dello Spirito santificatore e della fede nella verità. A questo egli vi ha chiamati mediante il nostro Vangelo, per entrare in possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo. Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete appreso sia dalla nostra parola sia dalla nostra lettera. E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio, Padre nostro, che

Santa Monica

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 Nobile esempio d’amore materno, prega per oltre vent’anni, senza perdere mai la speranza, perché il figlio si converta. Madre di Sant’Agostino d’Ippona, Santa Monica nasce a Tagaste (Algeria) nel 331 da agiata famiglia cristiana. Saggia e virtuosa, incline a una profonda vita spirituale, studia la Bibbia. Monica è uno dei rari casi di donne a cui viene concesso di leggere e meditare sulle Sacre Scritture. Data in sposa a Patrizio, un modesto pagano, lei sopporta per tanti anni, con pazienza e dedizione, il suo carattere collerico e autoritario. Hanno tre figli, Agostino è il maggiore. Il marito si ammala e nell’ora della morte si converte e viene battezzato. Monica rimane vedova a trentanove anni e deve allevare i figli da sola. Agostino, pur volendo bene alla madre, non le risparmia afflizioni e inganni. È un giovane ribelle. Si lascia guidare dagli amici che lo consigliano male, rifiutando le amorevoli raccomandazioni di sua madre che cerca di ricondurlo sulla retta via. Agostino, s

PREGHIERA A SANTA MONICA

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Voi benedetta, o avventurosa Santa Monica! ottenuto lo scopo al quale unicamente sospiravate, cioè la conversione del vostro Agostino, voi più non anelaste che al Paradiso; e ben presto esaudita, per divina disposizione non poteste compiere il vostro ritorno in patria, onde qui in Italia lasciaste le vostre spoglie mortali che a noi restano, glorioso e caro presidio, nella eterna città, in quel tempio stesso che è dedicato al glorioso vostro figlio. Accogliete, o gran Santa, sotto il vostro potente patrocinio tutte noi che, portando il nome di spose e di madri e con esso il grave pondo dei doveri che ci incombono, abbiamo tanto bisogno di camminare sulle orme vostre luminose, facendoci imitatrici fedeli delle vostre sante virtù; siateci sempre propizia in ogni nostra necessità, assisteteci nella santa impresa di salvare i nostri figli affinchè ci sia concesso di venire insieme con essi a godere vicino a voi la gloria del Signore Nostro Gesù Cristo. Così sia.

LUNEDÌ DELLA XXI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Prima Lettura Sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui. 2Ts 1,1-5.11b-12 Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési 2Ts 1,1-5.11b-12 Paolo e Silvano e Timòteo alla Chiesa dei Tessalonicési che è in Dio Padre nostro e nel Signore Gesù Cristo: a voi, grazia e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo. Dobbiamo sempre rendere grazie a Dio per voi, fratelli, come è giusto, perché la vostra fede fa grandi progressi e l’amore di ciascuno di voi verso gli altri va crescendo. Così noi possiamo gloriarci di voi nelle Chiese di Dio, per la vostra perseveranza e la vostra fede in tutte le vostre persecuzioni e tribolazioni che sopportate. È questo un segno del giusto giudizio di Dio, perché siate fatti degni del regno di Dio, per il quale appunto soffrite. Il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù

Sant'Oronzo

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 Sant'Oronzo è venerato come patrono di Lecce e, insieme ai santi Giusto e Fortunato, è commemorato il 26 agosto. Le prime notizie su questi santi provengono da una pergamena del XII secolo, oggi perduta. Secondo la tradizione, Giusto, discepolo di san Paolo, si trovava in viaggio verso Roma quando una violenta tempesta fece naufragare la sua nave lungo le coste della Penisola Salentina. Qui, Giusto incontrò Oronzo e Fortunato, zio e nipote, cittadini di Lecce, e li convertì al cristianesimo. Si narra che san Paolo stesso nominò Oronzo primo vescovo di Lecce. Le notizie su Oronzo diventano più frammentarie a questo punto, ma è noto che i tre santi iniziarono a predicare il Vangelo e a convertire i pagani idolatri. Durante la loro missione a Lecce, distrussero la statua di Giove nel suo tempio e, poco dopo, quella di Marte situata fuori città. Non è chiaro se questi eventi abbiano contribuito alla loro condanna, ma Oronzo fu martirizzato con l’ascia durante la persecuzione di Nerone

PREGHIERA A SANT'ORONZO

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Gloriosissimo e potentissimo Sant'Oronzo, che tanto aveste a cuore la gloria del grande Iddio, vi prego prostrato ginocchioni al vostro cospetto, di preservarci da tutti i divini flagelli, e d'impetrarci tutte quelle grazie che bisognano a render tranquilla la nostra vita. Ed in particolare vi prego io umilissimo vostro servo, e divoto del vostro nome che vi degnate, con quella di tanti popoli, di prendere ancora la protezione dell?anima mia, della mia roba, dei parenti, della famiglia ed amici, e specialmente concedetemi la grazia che vi chieggo, di cui vedete la necessità, il desiderio che ne tengo, e il fervore con cui ve ne prego. Concedetemi quel tanto di cui vi prego, e fate vedere nella mia persona, e nelle mie cose, che ancora proteggete, e difendete dal cielo, come ci accertaste, tutti coloro che ricorrono alla vostra potentissima intercessione. Così sia.

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B

Prima Lettura Serviremo il Signore, perché egli è il nostro Dio. Gs 24,1-2a.15-17.18b Dal libro di Giosuè Gs 24,1-2a.15-17.18b   In quei giorni, Giosuè radunò tutte le tribù d’Israele a Sichem e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli scribi, ed essi si presentarono davanti a Dio. Giosuè disse a tutto il popolo: «Se sembra male ai vostri occhi servire il Signore, sceglietevi oggi chi servire: se gli dèi che i vostri padri hanno servito oltre il Fiume oppure gli dèi degli Amorrèi, nel cui territorio abitate. Quanto a me e alla mia casa, serviremo il Signore». Il popolo rispose: «Lontano da noi abbandonare il Signore per servire altri dèi! Poiché è il Signore, nostro Dio, che ha fatto salire noi e i padri nostri dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; egli ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi e ci ha custodito per tutto il cammino che abbiamo percorso e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati. Perciò anche noi serviremo il Signore, perc

Santa Patrizia di Costantinopoli

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 Le poche informazioni che abbiamo su Santa Patrizia provengono dagli scritti di un prete che celebrava la Messa tra le suore che furono compagne di viaggio di Patrizia. Si ritiene che Patrizia fosse una vergine proveniente da Costantinopoli, vissuta nel VII secolo e forse nipote dell'Imperatore Costante II. Dopo aver ricevuto il velo dalle mani del Papa a Roma, Patrizia tornò nella sua terra natale, dove apprese della morte del padre. Durante un viaggio in Palestina, approdò a Napoli insieme alla sua nutrice Aglaia e trovò asilo al Castel dell’Ovo. Scelse il Monastero dei Santi Nicandro e Marciano, sopra Caponapoli, come luogo della sua sepoltura, dove concluse i suoi giorni terreni. Fin dai tempi antichi, il culto di Santa Patrizia si è diffuso rapidamente a Napoli, tanto da eclissare la memoria dei Santi Nicandro e Marciano, martiri della Mesia. La sua festa, celebrata il 25 agosto, è un evento importante per la città, dove ogni anno una folla di fedeli si riunisce per onorarla.

PREGHIERA A SANTA PATRIZIA DI COSTANTINOPOLI

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O prodigiosa Vergine S. Patrizia, mia Avvocata e Protettrice, che negli ultimi momenti della vostra vita otteneste da Gesù consiglio e divina protezione a tutti coloro che a Voi si rivolgessero per aiuto, impetratemi da Dio la salute dell'anima e del corpo, la vittoria sul demonio e sulle passioni, fugate le avversità che tanto mi circondano, consolatemi nelle presenti tribolazioni. Ottenetemi il perdono dei peccati e l'ingresso nel regno del cielo. Siate porto di salute ai naviganti, e tutela alla nostra città. Diffondete speciale patrocinio sopra di me e su tutti i vostri devoti, acciò il nome di Dio sia benedetto, glorificato, esaltato e lodato da tutti nei secoli dei secoli. Così sia.

SAN BARTOLOMEO, APOSTOLO – FESTA

Prima Lettura Sopra i basamenti sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello. Ap 21,9b-14 Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo Ap 21,9b-14   Uno dei sette angeli mi parlò e disse: «Vieni, ti mostrerò la promessa sposa, la sposa dell’Agnello». L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. È cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici tribù dei figli d’Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello. Parola di Dio. Salmo Responsoriale Dal Sal 144 (145) R. I tuoi santi, Signore, dicano la gloria del tuo r

San Bartolomeo Apostolo

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 I vangeli sinottici lo chiamano Bartolomeo, e in quello di Giovanni è indicato come Natanaele. Due nomi comunemente intesi il primo come patronimico (BarTalmai, figlio di Talmai, del valoroso) e il secondo come nome personale, col significato di “dono di Dio”. Da Giovanni conosciamo la storia della sua adesione a Gesù, che non è immediata come altre. Di Gesù gli parla con entusiasmo Filippo: "Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazareth. Vieni e vedi". Ed ecco che si vedono: Gesù e Natanaele-Bartolomeo, che si sente dire: "Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità". Spiazzato da questa fiducia, lui sa soltanto chiedere a Gesù come fa a conoscerlo. E la risposta ("Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico") produce una sua inattesa e debordante manifestazione di fede: "Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!". Quest’uomo diffid

PREGHIERA A SAN BARTOLOMEO

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Per quello spirito singolarissimo d'orazione onde voi, o grande apostolo s. Bartolomeo, non lasciaste mai passar giorno senza prostrarvi più volte infine a terra in ossequio alla divina Maestà, malgrado i frequenti vostri viaggi e le continue vostre fatiche nell' annunziar la parola della salute alla Licaonia, all'Albania, alle Indie Orientali, e specialmente all'Armenia, impetrate a noi tutti la grazia di mettere talmente ogni nostra delizia nelle fatiche della pietà, da preferirle mai sempre a tutti gli interessi di questo mondo.  

VENERDÌ DELLA XX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Prima Lettura Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Ez 37,1-14 Dal libro del profeta Ezechiele Ez 37,1-14 In quei giorni, la mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare accanto a esse da ogni parte. Vidi che erano in grandissima quantità nella distesa della valle e tutte inaridite. Mi disse: «Figlio dell'uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annuncia loro: "Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Così dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete. Metterò su di voi i nervi e farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete. Saprete che io sono il Signore"». Io profetizzai come mi era stato ordinato; mentre profetizza

Santa Rosa da Lima

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 Nacque a Lima il 20 aprile 1586, decima di tredici figli. Il suo nome di battesimo era Isabella. Era figlia di una nobile famiglia, di origine spagnola. Quando la sua famiglia subì un tracollo finanziario. Rosa si rimboccò le maniche e aiutò in casa anche nei lavori materiali. Sin da piccola aspirò a consacrarsi a Dio nella vita claustrale, ma rimase «vergine nel mondo». Il suo modello di vita fu santa Caterina da Siena. Come lei, vestì l'abito del Terz'ordine domenicano, a vent'anni. Allestì nella casa materna una sorta di ricovero per i bisognosi, dove prestava assistenza ai bambini ed agli anziani abbandonati, soprattutto a quelli di origine india. Dal 1609 si richiuse in una cella di appena due metri quadrati, costruita nel giardino della casa materna, dalla quale usciva solo per la funzione religiosa, dove trascorreva gran parte delle sue giornate a pregare ed in stretta unione con il Signore. Ebbe visioni mistiche. Nel 1614 fu obbligata a trasferirsi nell'abitazi

PREGHIERA A SANTA ROSA DA LIMA

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Ammirabile santa Rosa, eletta da Dio ad illustrare colla santità la più eccelsa la nuova cristianità dell'America o specialmente la capitale dell'immenso Perù, voi che, appena letta la vita di s. Caterina da Siena, vi prefiggeste di camminare sulle sue orme, o nell'età tenerissima di cinque anni vi obbligaste con voto irrevocabile alla perpetua verginità, e radendovi spontaneamente tutti i capelli, rifiutaste col linguaggio il più eloquente i più vantaggiosi partiti che vi vennero offerti appena giunta alla giovinezza, impetrate a noi tutti la grazia di tenere una tale condotta d'edificar sempre i nostri prossimi, specialmente con una gioiosa custodia della virtù della purità, che è la più cara al Signore e la più vantaggiosa per noi

BEATA VERGINE MARIA REGINA – MEMORIA

Prima Lettura Ci è stato dato un figlio. Is 9,1-6 Dal libro del profeta Isaìa Is 9,1-6 Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda. Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Màdian. Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando e ogni mantello intriso di sangue saranno bruciati, dati in pasto al fuoco. Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre. Quest

Beata Vergine Maria Regina

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 L'undici ottobre 1954, S. S. Pio XII istituì la festa della Regalità di Maria, da celebrarsi ogni anno in tutto il mondo il giorno 31 maggio; fu poi trasferita al 22 agosto, giorno ottavo dell'Assunzione, per sottolineare il legame della regalità di Maria con la sua glorificazione corporea. Con tale festa il Papa ha voluto sigillare, con la sua autorità, la voce dei monumenti antichi e delle preghiere liturgiche e il senso del popolo cristiano, che attribuirono perennemente alla Vergine la dignità regale. Non si tratta quindi di una nuova verità proposta al popolo cristiano, perché il fondamento e le ragioni della dignità regale di Maria, abbondantemente espresse in ogni età, si trovano nei documenti antichi della Chiesa e nei libri della sacra liturgia. Infatti fin dai primi secoli della Chiesa Cattolica il popolo cristiano ha elevato preghiere e inni di lode e di devozione alla Regina del Cielo, sia nelle circostanze liete, sia, e molto più, nei periodi di gravi angustie e p

PREGHIERA A BEATA VERGINE MARIA REGINA

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Augusta Regina degli Angeli e nostra dolce sorella nella fede, avvolgi con il tuo sguardo materno tutti noi che con fiducia ricorriamo a Te. Siamo peccatori ma figli tuoi. Ottienici i doni di grazia necessari alla nostra salvezza. Guidaci nel cammino della vita per la strada del Vangelo. Donaci la certezza che ci sarai accanto con amore di Madre, nel momento della morte. Casì insieme agli angeli e ai Santi ti benediremo in Paradiso e con Te loderemo il signore per sempre. Amen

SAN PIO X, PAPA – MEMORIA

Prima Lettura Strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. Ez 34,1-11 Dal libro del profeta Ezechièle Ez 34,1-11 Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, profetizza contro i pastori d’Israele, profetizza e riferisci ai pastori: Così dice il Signore Dio: Guai ai pastori d’Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. Non avete reso forti le pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza. Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate. Vanno errando le mie pecore su tutti i monti e su ogni colle elevato, le mie pecore si disperdono su tutto il territorio del paese e nessuno va in cerca di loro e se ne cura. Per