Santi Felice, Regola ed Essuperanzio


 I fatti su cui è intessuta la leggenda di questi santi sono pochi e controversi. Prima dell'inizio del IX secolo fu costruito un doppio monastero sulla loro tomba a Zurigo e sono attestate le donazioni generose di Luigi il Germanico (843-876) nel 853. Le reliquie dei martiri, identificate nel IX secolo, ne fecero fiorire il culto in Svizzera e altrove fino alla Riforma. All'inizio del XX secolo un certo numero di studiosi suggerì che Felice e Regola fossero santi nordafricani e che il culto a Zurigo fosse motivato solo dalla traslazione delle reliquie, ma quest'affermazione in realtà non era convalidata da nessuna prova documentata.


Secondo la leggenda, Felice e Regola erano fratello e sorella che dopo aver seguito la Legione Tebana (22 set.) nel Vallese, riuscirono a sopravvivere al massacro fuggendo sulle montagne e raggiungendo prima Glarona e poi Zurigo, dove furono decapitati a causa della fede, durante la persecuzione di Decio (248-251).


I corpi presero nelle loro mani le teste cadute per terra e le portarono sino al luogo della loro sepoltura, su una vicina collina. Questi gloriosi martiri si meritarono così l’appellativo di cefalofori, cioè portatori di testa, atto a conferire alla narrazione un profondo significato teologico: i martiri, morti per decapitazione, camminano ostentatamente verso la nuova vita, verso la comunione con tutti gli altri santi.


Un tardivo racconto del XIII secolo racconta di un certo Essuperanzio che, presunto servitore di due fratelli, si sarebbe a loro unito nella professione della fede cristiana subendo il medesimo martirio e raggiungendo anch’egli la tomba reggendo la propria testa con le mani. Al tempo della Riforma protestante, le reliquie dei tre santi furono trasferite ad Andermatt, ove sono conservate nella chiesa parrocchiale.


MARTIROLOGIO ROMANO. A Zurigo nell’odierna Svizzera, santi martiri Felice e Regola.

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